20 novembre: Celebrata al Paverano la Solennità di Maria Madre Della Divina Provvidenza
Per la Famiglia di San Luigi Orione, il 20 novembre è solennità liturgica di Maria Madre della Divina Provvidenza.
Maria Madre della Divina Provvidenza è la Patrona principale di tutta la Congregazione di Don Orione; Ella è anche la Patrona speciale della Provincia Religiosa, costituita nel 2012, comprendente l’Italia e le missioni di Madagascar, Romania, Albania e Ucraina. Questa data corrisponde con l’anniversario dell’approvazione pontificia definitiva della Congregazione e delle sue Costituzioni, avvenuta il 20 novembre 1954. In ogni parte del mondo orionino, in questo giorno, tutti si riuniscono nell’affetto fraterno per rinnovare il ringraziamento e l’affidamento, personale e della Piccola Opera, a Maria Madre della Divina Provvidenza.
Nella chiesa del Paverano, alle ore 10 dello scorso 20 novembre, è stata celebrata una solenne Santa Messa, presieduta dal Vicario Generale Mons. Marco Doldi e concelebrata da tutti i religiosi delle Opere orionine genovesi (che nell’occasione ha somministrato il sacramento della Cresima a Giovanna, che abita al Paverano).
Motivo ulteriore di gioia e di festa per tutti (ospiti, operatori, volontari, amici) era costituito dalla presenza di tre suore orionine, originarie del Madagascar, che proprio in questi giorni hanno iniziato il loro servizio di carità e di ascolto: suor Odette, suor Jocelyne, suor Louisette. Si è pregato anche per loro nella Messa, chiedendo al Signore di concedere loro lo stesso cuore di Don Orione, capace di arrivare a tutti i dolori e a tutte le lacrime.
Si tratta per il Paverano di un ritorno alle origini perché proprio con pochi sacerdoti e 40 suore, in questi stessi giorni di novembre del 1933, Don Orione apriva questa Casa che non avrebbe domandato “a chi bussa se abbia un nome, ma solo se abbia un dolore”.
Nell’omelia, Mons. Doldi, dopo aver ringraziato il Direttore Don Alessandro D’Acunto e i religiosi e religiose orionine, anche a nome del Cardinale Arcivescovo, ha detto che “oggi è davvero una festa di famiglia, lo è a motivo e ricordo della nostra madre comune Maria, madre della divina provvidenza; lo è perché la nostra sorella Giovanna riceverà la pienezza dello Spirito Santo del sacramento della Cresima; lo è perché ritornano con gioia tre suore missionarie della carità che continueranno, l’intenso lavoro che da sempre le suore hanno svolto in questi ambienti.
Sono tutti motivi per ringraziare il Signore e la Divina Provvidenza. Don Orione amava tanto la Madonna, al punto di dire che lei è la via più breve per arrivare a Gesù; chi si mette nelle mani di Maria, chi si mette sotto la sua protezione, è sicuro di giungere presto al Signore di stare con lui e di averlo accanto, e pertanto non teme nulla. Anche Don Orione aveva tanta fiducia nella Divina Provvidenza” ha continuato il Vicario Generale “perché sempre Dio si è manifestato nella sua vita attraverso la Provvidenza, in modo puntuale e preciso. Tutte le opere che Don Orione ha compiuto, sono state un dono della Provvidenza; ed è per questo motivo che egli ha voluto chiamare la sua opera, “Opera della Divina Provvidenza”.
Mons. Doldi ha quindi rivolto un pensiero particolare dedicato a chi oggi al Paverano abita e viene assistito e curato: “voi cari Ospiti, siete la parte più preziosa di questa Opere e di questa istituzione. Tutto è per voi, tutto è rivolto a voi perché non vi sentiate soli e perché possiate portare il peso degli altri; gli operatori sanitari, i volontari, sono qui per voi e per servirvi, perché siete la parte più importante. Siete la parte più importante anche della Chiesa, perché in voi, riconosciamo i piccoli del Vangelo, coloro i quali Gesù ha detto «qualunque cosa farete a questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me». Vi ringraziamo, perché attraverso voi, noi possiamo, per così dire, toccare la carne di Gesù, possiamo stringere Gesù e abbracciarlo; perché noi sappiamo che egli e vivo in voi, che lo rappresentate e lo manifestate. Uniamo qui oggi intorno all’altare le nostre intenzioni di preghiera” ha concluso Mons. Doldi “perché non solo in questa Casa di Don Orione ma anche nella nostra società ci sia sempre più accoglienza verso le persone fragili, le persone deboli; perché non siano mai considerati un peso o un intralcio, ma, perché siano accolti da tutti con grande umanità”.