MLO: problemi tra suocera e nuora? Rut li ha risolti così
Cari amici, un’altra LECTIO DIVINA al Teologico “Don Orione” di Roma… su un tema apparentemente inconsueto e fuori luogo in un Istituto Teologico… PROBLEMI TRA SUOCERA E…NUORA? RUT LI HA RISOLTI BRILLANTEMENTE… COSI! Ascoltiamola… Può tornarci utile nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità cristiane?!
“HO TROVATO GRAZIA AI TUOI OCCHI “
Libera rielaborazione del libro di Rut
- Ero ragazza. Sentivo spesso gli anziani parlare di una grave carestia abbattutasi nei paesi circostanti. Nel territorio di Moab invece, grazie a Dio, c’era ancora pane in abbondanza. Ogni giorno incontravo famiglie di immigrati in cerca di lavoro. Tra tante, mi colpì una proveniente da Betlemme: papà, mamma e due figli poco più grandi di me. L’UOMO SI CHIAMAVA ELIMÈLECH, SUA MOGLIE NOEMI E I SUOI DUE FIGLI MACLON E CHILION; Erano persone dignitose nella loro povertà. E anche simpatiche. Ben presto noi ragazzi diventammo amici, coinvolgendo le nostre famiglie. E così la nostra casa si aprì anche per loro. Soffrii molto quando a quei due ragazzi venne a mancare il padre. ELIMÈLECH, MORÌ ED ESSA RIMASE CON I DUE FIGLI.
- Vedendoli così precocemente orfani, mi affezionai ancor di più a loro. Soprattutto a uno, devo ammetterlo. Quella mia simpatia, non sfuggì a mio padre che, un giorno, mi chiamò in disparte per dirmi che Maclon, il ragazzo del mio cuore, mi aveva chiesta in sposa. Mio padre acconsentì, con un sorriso. Ero fuori di me dalla gioia. Cominciò così la nostra vita in comune. Con tanti sogni e progetti nel cuore. Una felicità intensa. E tanto fugace… Ancora una volta la morte infierì, crudele, sulle nostre famiglie. MACLON E CHILION MORIRONO TUTTI E DUE
- Alla mia solitudine di giovane vedova e senza figli, si aggiungeva la preoccupazione per Noemi, mia suocera, rimasta, in breve tempo priva dei suoi due figli e del marito. Donna forte, non si perse d’animo. Decise di tornare al suo paese d’origine. NOEMI SI ALZÒ CON LE SUE NUORE PER ANDARSENE DALLA CAMPAGNA DI MOAB, PERCHÉ AVEVA SENTITO DIRE CHE IL SIGNORE AVEVA VISITATO IL SUO POPOLO, DANDOGLI PANE.
- Ma durante una sosta, ci prese in disparte e ci parlò con cuore di mamma. Preoccupata più del nostro futuro che dei suoi guai. ANDATE, TORNATE CIASCUNA A CASA DI VOSTRA MADRE; IL SIGNORE USI BONTÀ CON NOI
- E ci salutò, baciandoci. Fu un momento di grande commozione. Tra le lacrime protestammo il nostro desiderio di non lasciarla sola. NO, NOI VERREMO CON TE AL TUO POPOLO.
- Ella insisteva sulla convenienza per noi giovani vedove, di rifarci una vita. TORNATE INDIETRO, FIGLIE MIE, ANDATE!
- Era commovente nel suo amore disinteressato. Mia cognata si lasciò convincere . ORPA BACIÒ LA SUOCERA E PARTÌ
- Io no, non potevo. Mai avevo incontrato una persona così dimentica di sé. Fece un ultimo tentativo: ECCO, TUA COGNATA È TORNATA AL SUO POPOLO E AI SUOI DEI; TORNA INDIETRO ANCHE TU.
- Ragione e sentimento si combattevano dentro di me. Una scelta difficile. Diedi voce al cuore. Mi uscirono cose più grandi di me. NON INSISTERE CON ME… PERCHÉ DOVE ANDRAI TU ANDRÒ ANCH’IO; IL TUO POPOLO SARÀ IL MIO POPOLO E IL TUO DIO SARÀ IL MIO DIO
- A queste mie parole, fu Lei ad arrendersi. QUANDO NOEMI LA VIDE COSÌ DECISA AD ACCOMPAGNARLA, CESSÒ DI INSISTERE
- Il viaggio da quel momento si fece più rapido. In breve giungemmo in vista di Betlemme. Tutt’intorno campi di grano, pronti per la mietitura. Festoso vociare di bimbi sulle aie. Le amiche di Noemi le correvano incontro passandosi la voce: E` PROPRIO NOEMI!
- Quell’accoglienza mi confermava quanto Noemi fosse donna di grande valore. Ma non potevamo continuare a piangere sulle nostre disgrazie. Non volevo pesare su nessuno. Dovevo darmi da fare per il mio sostentamento e, perché no?, per una nuova sistemazione affettiva. Una mattina, di buon’ora, pregai Noemi: LASCIAMI ANDARE PER LA CAMPAGNA A SPIGOLARE DIETRO A QUALCUNO, AGLI OCCHI DEL QUALE AVRÒ TROVATO GRAZIA
- Al suo intuito materno non sfuggirono le mie segrete intenzioni. Che erano anche le sue. Acconsentì volentieri. RUT ANDÒ E SI MISE A SPIGOLARE NELLA CAMPAGNA DIETRO AI MIETITORI; PER CASO SI TROVÒ NELLA CAMPAGNA DI BOOZ.
- Al suo arrivo, con immediato interesse nei miei confronti, domandò: “DI CHI È QUESTA GIOVANE?”.
- Il servo gli riferì sul mio nome, la mia casa e le mie origini. Sottolineando la mia laboriosità: È VENUTA ED È RIMASTA IN PIEDI DA STAMATTINA FINO AD ORA
- Apparentemente solo intenta al mio lavoro, avvertivo con piacere lo sguardo di Booz posarsi, affettuoso, sulla mia persona. Con paterne parole, mi mise in guardia da possibili pericoli :ASCOLTA, FIGLIA MIA, NON ANDARE A SPIGOLARE IN UN ALTRO CAMPO; NON ALLONTANARTI DI QUI
- Le sue attenzioni cominciarono a farsi più esplicite. QUANDO AVRAI SETE, VÀ A BERE DAGLI ORCI CIÒ CHE I GIOVANI AVRANNO ATTINTO.
- Mi sentivo confusa. Una povera vedova come me e per di più straniera, quali titoli aveva mai per tanta benevolenza? PER QUAL MOTIVO HO TROVATO GRAZIA AI TUOI OCCHI, COSÌ CHE TU TI INTERESSI DI ME CHE SONO UNA STRANIERA?.
- E lui avvicinandosi a me, con voce fattasi tremante, mi rispose: MI È STATO RIFERITO QUANTO HAI FATTO PER TUA SUOCERA E COME HAI ABBANDONATO LA TUA PATRIA PER VENIRE PRESSO UN POPOLO, CHE PRIMA NON CONOSCEVI.
- All’ora del pranzo, seduta all’ombra di un albero, stavo tirando fuori dalla bisaccia il mio pane quando egli mi sorprese con un invito. “VIENI, MANGIA IL PANE E INTINGI IL BOCCONE NELL’ACETO”
- Mi accostai a loro. Condividendo pane e storie di vita semplice. In un clima nuovo di parità tra uomini e donne, servi e padroni, residenti e stranieri. Piccola realizzazione di un mondo sempre sognato. Booz raccomandò ai servi:“LASCIATELA SPIGOLARE, ANZI LASCIATE CADERE APPOSTA PER LEI SPIGHE DAI MANNELLI; NON SGRIDATELA”.
- Al calar della sera me ne tornai a casa, stanca e felice. Noemi mi aspettava per condividere notizie della giornata e un pezzo di pane rimasto. Sua suocera vide ciò che essa aveva spigolato. RUT TIRÒ FUORI QUELLO CHE ERA RIMASTO DEL CIBO E GLIELO DIEDE.E la frugale cena si prolungò in serena conversazione . DOVE HAI SPIGOLATO OGGI? DOVE HAI LAVORATO?
- Le parlai delle affettuose attenzioni di Booz. BENEDETTO COLUI CHE SI È INTERESSATO DI TE!. QUESTO UOMO È NOSTRO PARENTE STRETTO; È DI QUELLI CHE HANNO SU DI NOI IL DIRITTO DI RISCATTO.
- Mi spiegò che era la persona da cui avrei potuto avere un figlio dopo la morte di mio marito. Il cuore si riapriva alla speranza. Fu in uno di quei lunghi colloqui serali che si decise a parlarmi chiaramente. FIGLIA MIA, NON DEVO IO CERCARTI UNA SISTEMAZIONE, COSÌ CHE TU SIA FELICE?
- E mi diede suggerimenti, concreti e sempre efficaci, per facilitare a Booz il compimento… del suo dovere. PROFUMATI, AVVOLGITI NEL TUO MANTO E SCENDI ALL’AIA; MA NON TI FAR RICONOSCERE DA LUI, PRIMA CHE EGLI ABBIA FINITO DI MANGIARE.
- Andai ad accovacciarmi ai piedi del suo letto. Il cuore mi batteva forte. Booz, accortosi della mia presenza, mi chiese: “CHI SEI?”. “SONO RUT, TUA SERVA; STENDI IL LEMBO DEL TUO MANTELLO SULLA TUA SERVA, PERCHÉ TU HAI IL DIRITTO DI RISCATTO”.
- Comprese perfettamente la mia richiesta e la purezza delle mie intenzioni: SII BENEDETTA DAL SIGNORE, FIGLIA MIA! PERCHÉ NON SEI ANDATA IN CERCA DI UOMINI GIOVANI, POVERI O RICCHI…Al mattino ci alzammo di buonora. Io per andare al lavoro e lui per assicurarsi che nella parentela tutti fossero d’accordo nel riconoscere a lui il diritto-dovere del riscatto. A quel punto BOOZ PRESE RUT, CHE DIVENNE SUA MOGLIE. EGLI SI UNÌ A LEI E IL SIGNORE LE ACCORDÒ DI CONCEPIRE
- Appena mi accorsi di aspettare un bambino, corsi da mia suocera. Ci abbracciammo, piangendo di gioia. Continuò a starmi vicina, fino alla sua nascita. Tutta la gente del paese che ormai mi considerava una di loro, si congratulava con me benedicendo il Signore: BENEDETTO IL SIGNORE, IL QUALE OGGI NON TI HA FATTO MANCARE UN RISCATTATORE PERCHÉ IL NOME DEL DEFUNTO SI PERPETUASSE IN ISRAELE!
- Era bello il mio bambino. O meglio il “nostro” bambino. Sì, perché apparteneva un poco anche a Noemi che aveva fatto tanto perché potessi averlo. Le donne si complimentavano con lei rassicurandola: EGLI SARÀ IL TUO CONSOLATORE E IL SOSTEGNO DELLA TUA VECCHIAIA; PERCHÉ LO HA PARTORITO TUA NUORA CHE TI AMA E VALE PER TE PIÙ DI SETTE FIGLI.
- Era vero. Volevo bene a mia suocera come fosse mia madre. Ed ella mi ricambiava offrendomi ogni aiuto nel crescere il bambino. Glielo affidavo, tranquilla, quando uscivo a lavorare. NOEMI PRESE IL BAMBINO E SE LO POSE IN GREMBO E GLI FU NUTRICE.
- La sera, lo mettevamo a letto, fermandoci a lungo accanto a lui, per vegliare i suoi sogni di bimbo. E sui possibili progetti che il Signore aveva in serbo per lui: essere una pietra miliare della nostra storia. ESSA LO CHIAMÒ OBED: EGLI FU IL PADRE DI IESSE, PADRE DI DAVIDE.
- Avevo dunque fatto bene a lasciare la mia terra per seguire Noemi . Ogni sera, dandole la buona notte, le riconfermavo l’antica promessa “IL TUO POPOLO SARÀ IL MIO POPOLO E IL TUO DIO SARÀ IL MIO DIO”
- Mi addormentavo serena al pensiero che la Provvidenza stava servendosi anche di noi, poveri immigrati, per fare di tutti gli uomini una sola famiglia. Rut, la moabita
I CRISTIANI NEL MONDO: «Lettera a Diogneto»I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né conducono uno speciale genere di vita. Abitano in città sia greche che barbare, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri; Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera.
- E DON ORIONE? 15 Dic. 1921 da RIO DE JANEIRO
- “Mio caro e venerato padre in Gesù Cristo, Mg.r Arcivescovo mi ha dato una parrocchia al Braz il quartiere più popolato dai nostri emigrati: apriremo, con l’aiuto di Dio e di anime generose, un vero segretariato di lavoro, e una Casa operaia italiana, che sarà la vera Casa del popolo – vi sarà attigua e annessa una bella chiesa, di stile italiano, e andranno uniti: Dio e popolo. POVERI EMIGRATI! POVERI NOSTRI FRATELLI ITALIANI che sono a S. Paolo, tra padri e figli, SONO PIU’ DI 300.000, tutto sangue italiano!”
- CITTADINI DEL MONDO… Il tuo cristo è EBREO, La tua democrazia è GRECA, La tua scrittura è LATINA, I tuoi numeri sono ARABI, la tua auto è GIAPPONESE, Il tuo caffè BRASILIANO, Il tuo orologio è SVIZZERO, il tuo walkman è COREANO, La tua pizza è ITALIANA, la tua camicia è HAWAIANA, Le tue vacanze sono TURCHE, O MAROCCHINE. CITTADINO DEL MONDO Non rimproverare il tuo vicino di essere STRANIERO… (graffito su un muro di Berlino)
PARLIAMONE INSIEME…
- Quali sentimenti suscitano in te Noemi e Rut, la moabita?
- Che dici: ce ne fossero di suocere e nuore…così!!!
- Cosa pensi degli immigrati? Rientrano anch’essi nel piano della Provvidenza che vuole fare di tutti i popoli una sola famiglia?
- Noi potremmo fare qualcosa di più per loro? Che cosa?
- LA VISITA DI PAPA FRANCESCO IN IRAQ… CI HA INSEGNATO QUALCOSA? CHE COSA?
Risonanze ————————————————-donalesiani@gmail.com