Maggio, mese dedicato alla Madonna: Maria, madre della Divina Provvidenza
Sotto questo titolo si onora la missione che Dio, la cui provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore, affidò alla beata Vergine affinché fosse Madre di Cristo.
Nel disegno della Divina Provvidenza, la beata Vergine Maria ha generato Gesù, che è la Divina Provvidenza del Padre per la salvezza del mondo. Pertanto la Madre di Gesù è la Madre della Divina Provvidenza.
È provvida madre degli uomini, che Cristo Gesù ha affidato dalla croce.
È dispensatrice di grazia: come a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi, ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera.
La beata Vergine è chiamata “Madre della Divina Provvidenza”, anche perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, mediatrice dei beni del cielo, che ha compassione di noi, intercede per noi, ci ricolma di consolazione.
I fedeli sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno e sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre.
DON ORIONE LA VOLLE PATRONA DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA
La devozione alla Madonna della divina Provvidenza, a Roma, risale al 1732, quando il popolo romano cominciò a venerarne la bella effigie nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Nel 1744 Benedetto XIV (+ 1758) concesse alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) una messa della beata Vergine Maria, “madre della divina Provvidenza” e l’istituzione di una confraternita. Da allora, numerosi pontefici, da Pio VII a Giovanni Paolo II, hanno voluto recare personalmente alla Madonna della Provvidenza l’omaggio della loro pietà. È noto poi che numerosi Santi e Beati hanno messo sotto la sua protezione molte opere di beneficenza. La liturgia prevedeva una memoria facoltativa della Madre della Divina Provvidenza al terzo sabato di novembre.
San Luigi Orione la scelse come Patrona della sua “Piccola Opera della Divina Provvidenza”. Di essa venerava un’antica statua attorno alla quale raccolse i primi ragazzi della sua prima “Casa della Divina Provvidenza” di Tortona. Era una vecchia statua dell’Addolorata con una spada nel cuore ed egli prese a chiamarla “Madonna della Divina Provvidenza” dopo che quella spada fu sostituita con un grande cuore di argento.
Però, Don Orione stesso non designò quella immagine come ufficiale. Nel luglio 1924, al termine degli Esercizi spirituali tenuti a Campocroce (Venezia), Don Orione con un discorso memorabile, scelse ed illustrò il titolo sotto il quale si sarebbe onorata la Madonna dai Figli della Divina Provvidenza. “Come gli Agostiniani hanno la Madonna del Buon Consiglio… I Francescani, che furono i difensori della Immacolata, hanno l’Immacolata… la Madonna nostra della Divina Provvidenza, è la Mater Dei, la onnipotente per grazia”.
Don Orione, pastore ed educatore del popolo pensò di legare la sua devozione mariana della Mater Dei, dogmatica ed ecclesiale, ad una immagine, un quadro, che più facilmente la significasse al popolo.
Scartò di divulgare la pur cara e già molto diffusa immagine della “Madre della Divina Provvidenza” (la statua della Casa Madre di Tortona) perché “non può essere proposta come Madonna della Congregazione, perché non ha in braccio Gesù, e noi dobbiamo abituarci a vedere, in seno a Maria, Gesù”. La scelta cadde su un quadro, copia di un dipinto di stile bizantino di antica fattura, in cui la Madonna reca in braccio il Bambino; sullo sfondo, in monogrammi, stanno scritte le parole greche “Mèter Theoù” (Madre di Dio). Don Orione fece riprodurre almeno una ventina di copie di quell’immagine da un pittore amico e la diffuse nelle principali case in Italia e in altre nazioni.
Don Orione, scrisse: “Voglio che sia venerata dai Figli della Divina Provvidenza e sia esposta in tutte le loro Chiese e case ed abbia culto la Madonna come Madre di Dio. La chiamino e la presentino popolarmente anche come Madre della Divina Provvidenza, ma soprattutto la facciano conoscere, amare e venerare come “Deìpara – Theotòkos, siccome fu proclamata dal Concilio Ecumenico di Efeso, nel 431. Noi dobbiamo, anche nella devozione alla Madonna, piantare e seminare nei cuori la fede cattolica… Noi ponendo questa devozione, mettendo in rilievo la Mater Dei, fissiamo i punti cardinali della fede: la divinità di Cristo”.
LA FESTA LITURGICA
Nella Famiglia Orionina la festa della Madre della Divina Provvidenza è fissata al 20 novembre, perché proprio in quel giorno, nel 1954, avvenne l’approvazione pontificia definitiva della Congregazione e delle sue Costituzioni.
La Santa Sede consentì ai Figli della Divina Provvidenza di inserire la celebrazione della “Madre della Divina Provvidenza – Mater Dei” nel calendario proprio già con decreto del 13 dicembre 1948. Poi fu riconosciuta come la Patrona Principale della Piccola Opera della Divina Provvidenza con decreto del 29 settembre 1961. La Messa fu approvata il 2 febbraio 1972 e fissata al 20 novembre, lo stesso giorno in cui, nel 1954, fu firmato il Decreto della approvazione pontificia definitiva della Congregazione. I testi propri della Liturgia delle Ore furono riconosciuti con il decreto del 27 gennaio 1977.
Il 20 novembre è dunque la festa della “prima grande Madre, Maria” ed è la festa anche della “piccola eppur grande Madre, la Congregazione”. E unisce anche la devozione alla “Santa Madre Chiesa” che è il ponte vivente tra Maria e la nostra Congregazione.
SPUNTI DI DEVOZIONE DI DON ORIONE
• Parlare dell’amore di Don Orione alla Madonna significa parlare della sua persona tutta mariana: “ Leggete sulla mia fronte, leggete nel mio cuore, leggete nell’anima mia, non vedrete cosa che non porti scritto: Grazia di Maria ”. ( Don Orione nella luce di Maria (DOLM) III, 1740)
• Don Orione ha presentato l’amore alla Madonna come la via e la strada che ci conduce a Gesù, perché è Lei il modello perfetto dell’amore a Gesù. “Essa è la via più breve e più sicura per andare a Gesù Cristo. (…) Se badiamo bene a quello che indica il Vangelo, è sempre la Madonna Santissima che ci mostra Gesù: ce lo mostra in fasce a Betlemme, sofferente nella Circoncisione, lavoratore a Nazareth, evangelizzatore a Cana attraverso il primo miracolo, e poi morto per noi sulla Croce (…). Amando Maria si è sicuri di amare Gesù”. (DOLM I, 379)
• L’amore e la devozione di Don Orione per Maria avevano le caratteristiche dell’amore filiale. In tutti i suoi scritti emerge questo senso di figliolanza, come quello di un bimbo che si abbandona nelle braccia della propria madre (cf Sal 131 [130], 2). Don Orione amava dire che Maria è la fondatrice e la Madre della Piccola Opera e che questa «è sua fin dall’inizio» : “Il nostro Istituto è particolarmente affidato a lei, e sta sotto il suo manto come il suo figliuolino più piccolo”. ( DOLM I, 133)
• Il titolo mariano proprio della Piccola Opera è quello di “Mater Dei”. Mater Dei: “ Noi abbiamo scelto il più bel titolo che onora la Madonna (…).La Piccola Opera ha la sua devozione e la sua giaculatoria mariana, tutta particolare, riflesso del suo spirito e del suo culto verso Maria Santissima: è l’invocazione «Mater Dei, ora pro nobis» ”. (DOLM I, 282-283) In questo titolo si sintetizzano tutti i dogmi, sia in riferimento a Cristo come a Maria: “ Noi vogliamo confessare sempre, anche nel culto di Maria, la Divinità di Gesù Cristo, come il nostro cuore, la nostra mente e la nostra fede lo crede, lo ama, e lo adora ”. (DOLM I, 300)
• Madre della Divina Provvidenza è e significa Madre di Dio. Don Orione lo spiegò in una famosa conferenza tenuta al termine degli esercizi spirituali a Campocroce nel 1924: “ Come gli Agostiniani hanno la Madonna del Buon Consiglio… I Francescani, che furono i difensori della Immacolata, hanno l’Immacolata… la Madonna nostra della Divina Provvidenza, è la Mater Dei , la onnipotente per grazia”.
• Maria è figura della Chiesa; Don Orione proprio per il suo sensus ecclesiae ha molto evidenziato il legame che intercorre tra Maria e il popolo dei credenti fino a tributarle il titolo di “Madre della Chiesa”. ” La Madonna era là e faceva come da Madre di tutti quei discepoli del suo Figlio; era fin d’allora come la Madre della Chiesa. (…) Lei che è Madre di Gesù, che è Madre nostra, lo sia, specialmente in questi tempi, della Chiesa” . (DOLM I, 483) “Durante il concilio Vaticano II, Paolo VI proclamò solennemente che Maria è madre della Chiesa , «cioè madre di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei pastori»”. (Redemptoris Mater 41)
Don Flavio Peloso
da: http://www.messaggidonorione.it