Memoria liturgica dei Confratelli defunti

Con spirito di famiglia ci uniamo nella preghiera per chi è tornato alla casa del Padre dopo aver servito i poveri come voleva Don Orione.

“Noi abbiamo avuto dei confratelli virtuosissimi. La nostra Congregazione ha i suoi morti, quelli che ci hanno preceduto, le avanguardie che caddero, gli eroi che aprirono il varco, i primi arditi che hanno tracciato la strada, la schiera di quelli che hanno lavorato e sofferto nell’epoca eroica della Congregazione. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di scriverne, neanche brevemente, la vita. Se non abbiamo scritto, non è però venuto meno l’affetto. Tanti nostri chierici e sacerdoti sono morti in concetto di santità. Essi ci ammoniscono, e l’ammonimento è rivolto a me per primo, che, se vogliamo, in Congregazione possiamo veramente farci santi…

Se il Signore mi darà la grazia di avere un poco di tempo a disposizione, voglio scrivere la vita di questi santi sacerdoti, che ci hanno preceduti, a conforto di quanti verranno tra le nostre file. Alcuni di questi sacerdoti ci hanno dato esempi luminosi di vita santa, esempi di virtù eroiche.

Dobbiamo, o cari figliuoli, sforzarci di seguire le loro orme, gli esempi della loro vita: vita di sacrificio, vita di lavoro, vita di religiosi sereni di fronte alla malattia che non perdona, sereni e gioiosi di compiere la volontà di Dio. Sono fratelli, quelli che ci hanno preceduto, fratelli che fanno sentire il loro aiuto in modo palese e che, in qualche modo, hanno fortificata la nostra speranza che essi godano già la gloria dei Santi e che stanno attendendoci alle porte della eternità”.

(fonte www.donorione.org