4a domenica di Avvento: 19 dicembre

 Il testo biblico  Lc 1,39-45 

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». 


Breve contestualizzazione e spiegazione

 – La pagina della visitazione e il Cantico di Maria (Magnificat) sono inseriti nel percorso dell’Avvento.  Il noto episodio lucano va contestualizzato nei capitolo 1-2 del vangelo e soprattutto unito al racconto dell’annunciazione. Infatti il «servizio» di Maria nasce dall’obbedienza alla volontà di Dio e al suo progetto. Tutta la scena è dominata dal «si» (fiat) della Vergine, come risposta all’annuncio dell’Angelo (v. 38). La vocazione di Maria, pienamente corrisposta, ora diventa cammino di fede e si servizio.

– Occorre avere presente l’intera pagina lucana (anche se leggeremo nella liturgia solo i vv. 39-45) della visitazione che si compone di due unità: i vv. 39-45 (la scena della visita di Maria ad Elisabetta) e i vv. 46-55 (il Magnificat), mentre il v. 56 costituisce la cornice storico-narrativa. Il racconto è essenziale, determinato da alcune sottolineature teologiche di straordinaria importanza.

– Il racconto evidenzia alcuni importanti simboli: il salire di Maria verso la montagna di Giuda; l’ingresso nella famiglia di Zaccaria ed Elisabetta (cf. Lc 1,5-25); il saluto familiare e la gioia del bambino; la dimensione profetica delle parole di Elisabetta, piena di Spirito Santo. Elisabetta «esclama a gran voce»: l’annuncio profetico si trasforma in un processo di testimonianza e di evangelizzazione.

– Il dialogo tra le due donne diventa una «rivelazione» e un’esperienza di fede. Maria è denominata con due aggettivi: «benedetta, beata». Si tratta di due affermazioni che collocano la vergine nel progetto di Dio. La benedizione divina nella storia avviene attraverso il «Si» di Maria. Allo stesso tempo i credenti possono vedere nella vergine l’esempio della «beatitudine» della fede. Alla benedizione di Maria si collega la benedizione del «bambino» che nascerà: il Figlio di Dio.

– La scena presenta l’incontro tra due madri, simboli delle due alleanza e dei due testamenti: Elisabetta rappresenta l’anzianità della prima alleanza e Maria la novità della Nuova alleanza. L’incontro avviene in un contesto «profetico», tipico del terzo vangelo. Il tempo dell’attesa si compie ed Elisabetta profetizza tale evento in Maria.

– La speranza di Israele viene realizzata: Dio ha fatto meraviglie nella vergine Maria e sarà lei la madre del salvatore, la benedetta tra tutte le donne. Elisabetta compie il più grande atto di fede, nella linea autentica delle donne forti dell’Antico Testamento. Ciò che sembrava impossibile agli occhi degli uomini è divenuto possibile per Dio (1,37).

– La beatitudine della fede è applicata a Maria: «beata colei che ha creduto nel compimento». Dio porta a compimento la promessa messianica: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, l’Emmanuele (Is 7,14). La funzione mariana nel progetto della salvezza è centrale! Non si sottolinea un privilegio, ma si evidenza la grandezza della fede di Maria. Le due madri portano nel grembo i due figli: il Battista e Gesù. Il primo è il «profeta dell’altissimo» e il secondo il «figlio dell’Altissimo».

– La venuta di Maria da Elisabetta ricorda l’ingresso dell’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme e la fede di Davide che apre il corteo del popolo in festa (cf. 2Sam 6). La nostra pagina ci prepara al Natale orami alle porte: vivere l’incontro con Elisabetta significa «portare» la Novità del Vangelo a coloro che sono in attesa di Dio.

– La sottolineatura della fede è centrale nella nostra pericope: Maria è la donna che ha creduto! La dinamica della fede trasforma il cuore dell’uomo e lo apre al dono di Dio. Credere in Dio significa fare esperienza delle sue meraviglie. Per questo motivo l’affermazione della fede produce la lode del Magnificat, un autentico canto di fede.

– Infatti nella seconda unità, viene riportato l’inno del Magnificat, una cronistoria della salvezza, che si sviluppa attraverso un mosaico di citazioni e di allusioni bibliche! Dio è celebrato come il salvatore, che ha compiuto prodigi a favore del suo popolo, mostrandosi signore della storia!

– La costruzione del testo appare semplice: nei vv. 46-50 vi è il linguaggio della lode,l’azione di grazie di Maria per le opere compiute da Dio. Nei vv. 51-55 viene sviluppata l’universalità della salvezza attraverso le descrizioni antitetiche degli interventi di Dio, che rovescia la sorte dei piccoli e dei poveri, rivelando la sua misericordia di fornte a tutte le generazioni.

– Il prezioso testo si caratterizza per la ricchezza simbolica dei verbi e per la logica rivoluzionaria dei temi, che vanno letti anzitutto secondo una prospettiva spirituale e teologica, con evidenti conseguenze storiche e sociali. L’inno di Maria diventa un «programma di vita», una delle pagine più alte e profonde della Bibbia. Bisogna far diventare questa pagina, la magna charta della vita del cristiano.

Spunti per la meditazione

– Maria è l’immagine della «donna nuova», che si mette nella logica dell’amore di Dio. La scena della visitazione, letta nel tempo dell’avvento, ci aiuta ad entrare nel mistero cristiano del tempo. Dio verrà a visitarci per la nostra salvezza. Maria è l’immagine della prima redenta dal Signore, colei che accoglie e dona il Figlio all’umanità.

– La Vergine sceglie la «via maestra del servizio». Con sollecitudine Maria si reca presso Elisabetta per portare il suo aiuto! L’incontro diventa un «canto di rivelazione» e di fede. le due donne, immagini dell’Antico e del Nuovo Testamento, sono in attesa di un compimento. Ci insegnano a «saper aspettare» nella speranza del Dio che viene!

– Elisabetta profetizza il compimento del tempo. Nelle sue parole di saluto si cela tutto il mistero dell’attesa compiuta! La maternità di Elisabetta è il segno che rivela come la sterilità può diventare fecondità secondo le promesse di Dio. Questo accade nella logica della fede: Elisabetta riconosce in Maria la presenza di Dio, incarnato nel suo grembo. Elisabetta celebra la beatitudine della fede.

– La scena è tutta centrata sulla femminilità e sulla maternità. Si sente oggi l’esigenza di riscoprire il ruolo della femminilità e della maternità. Quali messaggi possono venire da questa pagina per il nostro «oggi»? Si tratta di un testo di speranza, che nasce dal cuore di due madri che hanno detto «si» a Dio.

– Il tempo volge verso il suo compimento e Dio rimane fedele alle sue promesse. Egli aspetta il nostro «si», che ha una dimensione profondamente vocazionale. Scegliere Dio significa fare «sintesi» nel nostro cuore: vivere l’incontro con il mistero dell’amore che si rivela nella semplicità e nell’umiltà del servizio. Diventare servi dei fratelli, vivendo l’unità!

– La seconda parte del testo è il Magnificat. Esso è considerato l’inno più alto e la preghiera di lode più profonda della Bibbia. E’ importante fermarsi sulla «storia pregata» che viene descritta nel canto di lode di Maria. Allo stesso modo Anna, la madre di Samuele aveva cantato la lode di Dio per la sua fecondità (cf. 1Sam 2,2-10). Protagonista è Dio che compie meraviglie e salva l’uomo! Maria è la schiava nella quale l’Onnipotente ha posto la sua dimora: Maria è la «donna piccola» amata in modo grandioso da Dio.

 Alcune domande per la riflessione

– Maria donna della fede: quali aspetti della vita della vergine Maria ti interpella maggiormente? Perché? Come vivi il servizio che ti viene chiesto nei vari impegni? Sai metterti in cammino verso gli altri nella semplicità?

– Elisabetta è la donna anziana e saggia che «crede»? Quanto è importante per te credere in Dio e nella sua salvezza? La preghiera del Magnificat ti aiuta e «rileggere» anche nella tua vita le opere meravigliose che Dio ha realizzato?