Angela Solari Queirolo “la mamma dei miei poveri”
Don Paolo Clerici approfondisce la figura della Signora Angela Solari Queirolo, madre del Piccolo Cottolengo Genovese e grande benefattrice che mise a disposizione un milione di lire (cifra notevolissima a quei tempi) per l’acquisto del Paverano.
Il 19 marzo 1924 Don Orione aprì a Genova il primo nucleo del Piccolo Cottolengo Genovese; nello stesso anno di questi provvidenziali inizi, probabilmente Angela Solari incontrò per la prima volta Don Orione entrando nel numero dei suoi benefattori.
Lo conobbe in seguito ad una esperienza molto dolorosa: la perdita dell’ultimo figlio Luigi. Questo incontro le aprì prospettive di luce e di serenità ridando un senso alla sua vita. Come narra Papasogli nella “Vita di Don Orione”: “Luigi Queirolo era un giovane genovese colpito da una malattia che non perdona, a lento decorso. Un giorno era in cucina, la cuoca era tornata da poco e aveva depositato, senza aprirli, i pacchi della spesa. Per caso Luigi guardò gli involucri; quello della verdura era un foglietto di propaganda di Don Orione. Ebbe la curiosità di leggerlo, parlava del Piccolo Cottolengo Genovese allora agli inizi, descriveva necessità e speranze, e le ospiti orfanelle, oppure, vecchie inferme e deformi. Argomenti non allegri per una persona malata, ma…il linguaggio! Quel modo di dire le cose…portò in camera le paginette spiegazzate, finì di leggerle, rimase pensoso. Era figlio unico, aveva perduto il babbo da anni, e la madre Angela Solari ved. Queirolo, era una signora profondamente religiosa. Forse in quel giorno stesso, Luigi le disse una parola che la scosse fino nel più segreto dell’animo: – Mamma quando io non ci sarò più, benefica il Piccolo Cottolengo. Angela sentì le lacrime salire con veemenza, si fece forza, rispose meglio che potè, promettendo. E il male si aggravò, Luigi chiuse gli occhi nel bacio di Dio. Forse tra le ultime visioni, c’erano state le case del Piccolo Cottolengo, com’egli le immaginava o come gliele aveva descritte Don Orione”.
Angela Solari, ricca di beni, rimase povera di affetti. Proprio quest’ultima volontà del figlio Luigi, sarà l’inizio di un rapporto di affetto e di sostegno reciproco con Don Orione. Fu un incontro sanante, che la portò a donare con consapevolezza e con larghezza. Cominciò a frequentare via del Camoscio, la prima casa del Piccolo Cottolengo aperta da poco. Si sentì commuovere quando le piccole orfanelle presero a chiamarla “mamma”. Pianse a lungo le sue lacrime versandole nelle mani di Don Orione, che da quel momento le serbò un posto particolare nel suo cuore.
Proprio a lei Don Orione aveva confidato la realizzazione di un sogno: “Quando manderà il Signore una casa tanto grande, che possa ospitare tutte le miserie? Se sapesse quanto la desidero!”. Quando nel 1933 la giunta provinciale di Genova dichiarò non più idoneo lo stabile del Paverano, ospedale allora adibito a manicomio provinciale femminile, ponendolo in vendita, si parlò di un prezzo base di un milione e seicentomila lire. La Signora Angela Queirolo, in memoria di Luigi si affrettò a consegnare la somma di un milione a Don Orione, il quale nel ringraziarla come lui sa fare, sottolineando la data dell’11 febbraio 1933, festa della Madonna di Lourdes, le mandò in visione la bozza di compromesso e aggiunse: “Signora Queirolo, è un gran passo per i nostri poveri: preghiamo e preghiamo! E la Divina Provvidenza si serve di lei! Ciò deve esserle di sommo conforto in vita e Le sarà di grande consolazione in morte. Iddio La benedica, La benedica tanto e La benedica sempre!”.
Grazie a questa generosa benefattrice Don Orione, dopo aver passato la notte in preghiera sul Figogna, ai piedi della Madonna della Guardia, potè firmare il compromesso nel Santuario di Tortona sull’altare della Madonna. L’atto ufficiale di acquisto, con la consegna del denaro, fu programmato per il 10 agosto 1933, festa di S. Lorenzo, il Santo dei poveri e Patrono della Cattedrale di Genova.
Angela Solari ved. Queirolo si spense ad 84 anni, il 26 novembre 1936, a Serravalle Scrivia (AL). Don Orione ancora in Argentina, informato dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute le inviò parole di conforto cariche di amore degne di un figlio: “Impossibile esprimere la mia profonda afflizione come fosse morta mia madre”.
Don Paolo Clerici
Nasce a Genova il 4 novembre 1852 da famiglia benestante, sposa Francesco Queirolo. Dal matrimonio nacquero tre figli: Enrico laureato ma morto suicida giovanissimo, una figlia anch’essa morta tragicamente in un incidente e Luigi, affermato ingegnere nell’edilizia civile, che ammalatosi di tubercolosi muore a 40 anni il 20 novembre 1924.
Già vedova e ormai sola, da questo momento la sua vita si intreccia strettissimamente con l’attività caritativa di Don Orione a Genova che già nel 1925 le scrive da Roma dicendo: “Lei è diventata la mamma dei poveri del Cottolengo”.
È assidua benefattrice della casa di Via Bosco, della casa di Quezzi, in via del Camoscio gli orfanelli e le orfanelle la chiamano “mamma” e successivamente “nonna”, con i suoi 76 anni.
Quando il 21 giugno 1932 Don Orione apre l’Opera S. Luigi a Villa Eremo di Varallo Sesia (VC) per il clero in difficoltà, l’acquisto è possibile grazie alla munificenza della Signora Queirolo in ricordo dell’onomastico del figlio e di Don Orione. Poco tempo dopo, il 2 febbraio 1933, quando si costituisce “la Società Immobiliare Ligure” per volontà esplicita di Don Orione, la Queirolo ne è membro effettivo mettendo a disposizione la cifra notevolissima per quei tempi di un milione di lire per l’acquisto del Paverano.
Muore il 26 novembre 1936 ad 84 anni di età nella sua villa estiva di Serravalle Scrivia (AL), assistita da due Piccole Suore Missionarie della Carità e con i conforti della fede amministrati da Don Sterpi e dal Can. Don Perduca. Il Papa su richiesta di Don Sterpi, Le inviò una paterna e confortatrice benedizione. Don Orione, in Argentina, informato dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, le invia parole di affetto con la stessa benedizione che avrebbe dato a sua madre.