Il giorno di Pasqua
Quel Giorno
Giorno del Sole … giorno del signore
Quel Giorno…
Il giorno di Pasqua è il cuore della fede cristiana. La grande occasione per prendere coscienza delle meraviglie che Dio ha operato per noi nella morte e risurrezione di Gesù. Lo scorso anno ci siamo soffermati su quella “stanza al piano superiore” …Essa ha dato accoglienza, quasi “protezione” a eventi salvifici che fanno vibrare l’anima dei credenti. In questa Pasqua dell’anno della Fede vogliamo sottolineare la dimensione temporale di quel giorno della Risurrezione di Gesù.
Quel Giorno che ha cambiato la storia del mondo.
Quel Giorno in cui si è verificato un duello cosmico tra morte e vita…
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
Quel Giorno in cui il nostro sole “impallidì” di fronte allo splendore divino del Sole di Giustizia apparso all’orizzonte dell’umanità.
Sfolgora il Sole di Pasqua – risuona il cielo di canti, esulta di gioia la terra
Ma che giorno era, quel giorno? Un giorno di Festa? Come il Sabato per gli Ebrei o la Domenica adesso per noi cristiani? No. Era il “Giorno dopo il Sabato”. Dunque il primo giorno di una comune settimana lavorativa…
il nostro lunedì, per capirci. Proprio all’alba di quel giorno feriale, sorge e risplende il SOLE-GESÙ a dare luce, calore e senso alla nostra esistenza.
IL PRIMO GIORNO DELLA SETTIMANA
– IL MATTINO –
Mt. 28,1ss: Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Marco 16,1ss: Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo comprarono oli aromatici per andare a ungerlo.
Luca 24,1ss: Il primo giorno della settimana al mattino presto …le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi
Giov. 20,1ss: Il primo giorno della settimana, di mattino, quando era ancora buio… Maria di Magdala si recò al sepolcro e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
IL PRIMO GIORNO DELLA SETTIMANA
– LA GIORNATA –
- I discepoli di Emmaus
Lc 24,13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; …Gesù disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
IL PRIMO GIORNO DELLA SETTIMANA
– LA SERA –
- Eucaristia nella notte
Luca 24,28ss Quando furono vicini al villaggio, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
- Ritorno in comunità
Luca 24,33ss: Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
- Il dono della pace e dello Spirito Santo
Gv 2019 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
QUEL GIORNO: LA GRANDE NOTIZIA…
- Non abbiate paura!
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.
- Il primo compito: annunciare che E’ RISORTO
7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
- Momento di intima gioia
9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.
- Una missione che ci è affidata
18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.
- Una sicurezza: lui cammina con noi
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
QUEL GIORNO: per “spezzare il pane” dell’Eucaristia
Atti 20, 7ss
Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane,
e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte. C’era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti. Ora, un ragazzo di nome Eutico, seduto alla finestra, fu preso da un sonno profondo; sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e venne raccolto morto. Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è vivo!». Poi risalì, spezzò il pane, mangiò e, dopo aver parlato ancora molto fino all’alba, partì.
QUEL GIORNO… “il Giorno del Signore”
- 1,9ss: contemplazione e missione
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
- 1,17ss: Quella sua mano sulla spalla
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi.
QUEL GIORNO DEL SOLE-CRISTO
la luce e la forza per non essere sopraffatti
- “la Chiesa cristianizzò, per la Domenica, la connotazione di “giorno
del sole” espressione con cui i romani denominavano questo giorno e che ancora emerge in alcune lingue contemporanee “(cfr. l’inglese Sunday!)
- Giustino, annota il giorno in cui i cristiani facevano la loro adunanza:
Nel giorno chiamato «del Sole» ci si raduna tutti insieme. Si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente. Poi il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere sia per noi stessi sia per tutti gli altri, dovunque si trovino.Finite le preghiere, ci salutiamo l’un l’altro con un bacio. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d’acqua e di vino emperato. Egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell’universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie (in greco: eucharistian) per essere stati fatti degni da lui di questi doni. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: «Amen». Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l’acqua «eucaristizzati» e ne portano agli assenti (Apologiae, 1, 65 )
- Dalla Messa la forza per non essere sopraffatti
Il credente se non vuole essere sopraffatto, deve poter contare sul sostegno della comunità cristiana….è necessario che si convinca dell’importanza decisiva che per la sua vita di fede ha il riunirsi la Domenica con gli altri fratelli per celebrare la Pasqua del Signore”(48) cfr allegato
“Noi non possiamo stare senza la Cena del Signore”
(I martiri di Abitine)
- Una Domenica di Don Orione…
“E’ dall’8 settembre che predico in portoghese; ieri che era domenica, ho predicato più volte; ho detto due Messe…Tutta la gente stava aspettandomi e, quando mi videro comparire, si misero a sventolare i fazzoletti per la gioia. Erano là ad aspettare da tutta la mattina, povera gente! E la loro chiesa è uno squallore e mi venne da piangere…La chiesa era “cheia” (piena), e hanno cantato, ed io a quei canti piangevo di amore a Dio e alle anime! Ho fatto il vangelo, ho fatto i battesimi, ho fatto le pubblicazioni di matrimonio, ho accolto i loro fanciulli, e visto i loro malati! Cari miei figli, qui la nostra messe delle spighe d’oro abbonda e il campo del lavoro, della carità, delle anime, si allarga, ma le braccia sono poche! Fate presto a formarvi, fate presto a crescere, fate presto a venire” (17 Ott. 1921)