Vivere il presente con passione
Don Aurelio Fusi inaugura al Paverano gli incontri di formazione del personale 2016/17
Nella mattinata del 26 settembre, presso il teatro Von Pauer del Paverano, il Direttore Provinciale ha aperto la stagione di incontri di formazione per il personale del Piccolo Cottolengo genovese.
Il tema di quest’anno, “Vivere il presente con passione”, suggerito dalla Lettera apostolica di papa Francesco “A tutti i consacrati”, è lo sviluppo del tema dello scorso anno, “Guardare il passato con gratitudine”. Lo scorso anno siamo stati invitati a riscoprire le nostre radici e, quindi, la preziosità della nostra storia, per poter riscoprire (o scoprire) chi siamo. Alla radice di ogni identità, delle organizzazioni come delle persone, infatti, c’è un atto di memoria, che aiuta la consapevolezza di non essere nati oggi, di non esserci fatti da soli. E se il Piccolo Cottolengo genovese ha chiara la propria identità non può che vivere con passione il proprio presente, con professionalità ed entusiasmo, pur con i limiti e le ferite che ognuno di noi porta dentro di sé. Non si tratta, come certo luogo comune impone, di lasciar fuori dal luogo di lavoro tutte le preoccupazioni e le sofferenze che ci affliggono; si tratta semmai di unirle a tutte le altre storie personali di chi qui abita e di qui lavora; andando a lavorare portiamo dentro ciò che siamo, condividendo gioie e sofferenze, avendo il coraggio di donare se stessi e mettendoci in gioco con coloro che vivono qui, entrando davvero in relazione con loro. Ma per vivere il presente con passione, ha continuato don Aurelio, occorre aggiungere …una gambetta a quella “n”: per vivere il presente con passione occorre compassione, cioè il saper soffrire insieme all’altro, portando noi con lui il suo peso. Assumere la compassione verso noi stessi e verso le sorelle e i fratelli che vivono qui significa non solo aprirsi ad un sentimento di accoglienza ma lasciare che questo generi uno scatto, un muoversi verso, un andare. Proprio come in tanti episodi del Vangelo faceva Gesù. La compassione vera non rimane soltanto un sentimento ma fa aprire gli occhi, ti permette di vedere quello che altri non sanno vedere; come don Orione, che nella persona fragile, infelice, sofferente vedeva un fratello, perché vedeva Gesù stesso. E quando uno vede si muove, si mette all’opera.
E quando uno non vede? Don Aurelio ha invitato tutti a non sottovalutare il rischio di trovarci anche noi nei panni del ricco Epulone, uno che Lazzaro …non lo vedeva nemmeno. Può essere il rischio di ogni operatore quello di non vedere, può accadere anche ad ognuno di noi, magari con qualcuno nel nostro reparto talmente silenzioso e solo da essere quasi invisibile e al quale quindi non arrivino la nostra attenzione e il nostro affetto.
Vivere il presente con passione è l’augurio con cui il Direttore Provinciale ha invitato tutti al cammino di questo nuovo anno che il Signore dona al Piccolo Cottolengo genovese.
Davide Gandini