25° anniversario ordinazione sacerdotale di Don Alessandro D’Acunto
Lo scorso 19 settembre le comunità delle Case Orionine di Genova hanno fatto festa per la ricorrenza del XXV anniversario di ordinazione sacerdotale di Don Alessandro, Direttore del Piccolo Cottolengo genovese.
La Santa Messa è stata presieduta dal Vescovo emerito di Tortona, Mons. Martino Canessa e concelebrata da don Alessandro e dai confratelli della Comunità del Piccolo Cottolengo genovese; i canti della Messa sono stati eseguiti, con la consueta gioiosa partecipazione, dal coro del Piccolo Cottolengo, il “Piccolo Coro Don Orione” composto dalle “ragazze” e dai “ragazzi” di Paverano, Bogliasco e Camaldoli, dalle signore di Castagna e da alcuni operatori musicisti.
Nell’omelia il Vescovo – dopo aver ricordato l’amicizia che lo lega a Don Alessandro e, quindi, alle Case di Genova, nelle quali si è recato in diverse occasioni per celebrare l’Eucarestia – ha centrato la riflessione attorno a questa domanda: perché celebrare un anniversario come quello del venticinquesimo di una ordinazione sacerdotale? Perché, ha risposto, non si tratta solo di un evento privato, è la Chiesa stessa che lo vuole, per fare memoria del dono che il Signore ha fatto al popolo di Dio e a don Alessandro stesso, chiamandolo ad essere sacerdote, cioè pastore di anime e padre dei poveri. E la memoria è sempre congiunta alla gratitudine, perché non si rievoca soltanto un fatto accaduto nel passato, ma si celebra il dono, vivo e presente oggi, della fedeltà del Signore, che è per sempre.
Don Alessandro ha ringraziato tutti i presenti (amici, volontari, operatori) ricordando che la vita al Piccolo Cottolengo, nella gioia e nel dolore, nella semplicità di tanti momenti quotidiani vissuti insieme, è davvero bella! E ha concluso leggendo il messaggio di augurio inviatogli da un operatore impossibilitato ad essere presente: “Le auguro di essere sempre in grazia di Dio”. “È questo l’augurio che anche io oggi rivolgo di cuore a ciascuno di voi” ha detto Don Alessandro, “perché quando c’è la grazia di Dio, c’è tutto!”.
Davide Gandini