Un mondo creativo. Laboratori di pittura e di teatro integrato, per raccontarsi e raccontare

Giovedi 6 dicembre, presso la Stanza della poesia del Palazzo Ducale di Genova, vi è stata la presentazione, a cura degli educatori, animatori e alcuni operatori socio sanitari, di una mostra riguardante i lavori svolti in alcuni nostri laboratori artistici.
La Stanza della poesia, presieduta da Claudio Pozzani e Barbara Garassino, è un luogo interattivo dove, da alcuni anni, scrittori e artisti genovesi trovano spazio per esporre le loro opere di arti figurative e per la presentazione al pubblico dei loro libri.  Abbiamo avuto così la possibilità di far conoscere la nostra realtà Orionina, di raccontarci e raccontare con molta semplicità alcune delle nostre esperienze laboratoriali artistiche che coinvolgono alcune persone con disabilità che abitano nelle nostre Case; in particolar modo il laboratorio di arti pittoriche e di teatro integrato, realtà quest’ultima che coinvolge da 10 anni non solo alcuni ospiti di diverse Case del Don Orione di Genova, ma anche alunni di scuole primarie e secondarie, migranti e detenuti della casa circondariale di Marassi.

Il laboratorio di teatro integrato, come ha detto l’educatore e operatore pedagogico teatrale Giuiseppe Pellegrini è un mirabile esempio di come l’integrazione (tema caldo odierno) sia di fatto molto semplice se c’è l’intenzione univoca di “lavorare insieme” per un fine condiviso. E’ una esperienza che si svolge settimanalmente presso il Teatro Von Pauer del nostro Istituto, il Paverano, luogo degli incontri del laboratorio teatrale; certo un cammino non sempre in discesa l’integrazione di diverse realtà: sociali, cognitive, fisiche, culturali ma tutt’altro che impossibile e, anzi, arricchente per tutti.

Qual è il leitmotiv di questi progetti? Soprattutto uno: valorizzare l’unicità di ogni ospite con cui lavoriamo, come ha espresso l’operatore Marco Zanone, che si è occupato, insieme ad altri operatori di altri reparti, dello svolgimento del laboratorio di arti pittoriche: nella tela, nell’ardesia, così come in ogni altro manufatto vi si riconosce il tratto unico dell’ “artista genuino” come lui lo ha definito. Ecco così che Luisa si riconosce benissimo nei suoi personaggi naif rappresentati su tela così come il tratto deciso di Giancarla nei fiori sull’ardesia. Valorizzazione e Riconoscimento ecco il senso del nostro lavoro con gli ospiti.

Il pubblico presente all’evento ci ha dimostrato interessamento misto a un po’ di stupore,  rispetto al coinvolgimento dei nostri ospiti in tutte queste rappresentazioni esperienziali; traspare infatti una nota di calda familiarità al Don Orione. Qual è il trucco? Soprattutto la professionalità unita all’insegnamento carismatico del nostro fondatore Don Orione che ha trasmesso questo principio: il Paverano è la loro casa; noi educatori, animatori, operatori ecc. andiamo a lavorare a casa loro! Naturale quindi che si traduca in un clima famigliare e positivo! E siamo felici che questo traspaia anche all’esterno.

Lorenza Terrile