Rolli Days in Val Polcevera: Boschetto e Certosa superstars
Da: il secolo xix
Genova – La rinascita di un territorio passa anche attraverso la riscoperta delle sue meraviglie. La nuova edizione dei Rolli Days, in programma dal 3 al 5 maggio, aprirà al pubblico lo splendore dei palazzi della Val Polcevera, un territorio ferito che anche attraverso la cultura vuole e deve guardare al domani. E se non è certo che “la bellezza salverà il mondo” come scrisse Dostoevskij, di sicuro le aperture straordinarie su cui si sta lavorando mostreranno la luce splendente di zone troppo spesso relegate al solo ricordo della tragedia del Ponte Morandi.
Fra le novità saranno visitabili l’incantevole Abbazia di San Nicolò del Boschetto, al confine tra Cornigliano e Rivarolo, rimasta chiusa per vent’anni e oggi restaurata, la Certosa di San Bartolomeo di Rivarolo, un altro gioiello aperto per l’occasione, oltre a una lunga serie di ville di Sampierdarena. A confermare queste anticipazioni, l’assessore alla Cultura del Comune, Barbara Grosso: «questa sarà un’edizione più legata alla città, che deve avere una visione della cultura policentrica. Queste aperture non sono solo simboliche, dopo il dramma del 14 agosto, ma dimostrano anche come Genova custodisca tesori in più parti».
L’obiettivo è proprio quello di condurre i visitatori oltre il classico e conosciuto perimetro. «Per capire le difficoltà e anche le bellezze di un territorio, bisogna viverlo, attraversarlo» dice Giacomo Montanari, responsabile scientifico dei Rolli Days «queste zone diventano comprensibili grazie al patrimonio culturale che le caratterizza, permettendo ai cittadini di vedere da vicino ciò che spesso ignorano. Ci saranno importanti aperture anche in centro, creando un collegamento fra la città e la valle».
L’Abbazia di San Nicolò del Boschetto è un’autentica meraviglia, rimasta chiusa per lungo tempo e oggi finalmente riaperta al pubblico. Fondata come semplice cappella e soggetta al giuspratronato della famiglia Grimaldi dal 1311, l’antica ecclesia di San Nicola vide l’insediamento dei benedettini a partire dal 1412, quando Ludovico Bardo, riformatore dell’ordine e fondatore dei cistercensi, diede incarico a don Gioacchino da Pavia di intercedere per fondarvi un convento, dal momento che quel luogo era ritenuto un importante presidio strategico, data la posizione nella valle del Polcevera e lungo l’antica via Postumia.
Luogo di sepoltura di molti Dogi della Repubblica, il monastero vide anche il passaggio, nel 1507, del re di Francia Luigi XII, che giungeva in città da “conquistatore” e che sarà poi ospitato nella villa Cattaneo Imperiale a Terralba. Eretta in Abbazia a partire dal 1541 per volere di Papa Paolo III Farnese, il Boschetto venne abbellito nel corso del Cinquecento anche dal pregevole apparato in “tela blu di Genova”, antenata, seppur diversa, del moderno jeans, oggi interamente conservato al Museo Diocesano di Genova. Un’altra anticipazione: proprio in questa edizione dei Rolli, le “tele blu” dal Diocesano torneranno simbolicamente al Boschetto, creando una sorta di ritorno al futuro.
Un’altra star da ammirare in Val Polcevera è la Certosa di San Bartolomeo di Rivarolo. Sorta a partire dal 1297 su terreni spettanti a Bartolomeo Di Negro, si presenta come un importante complesso situato sulla sinistra orografica del torrente Polcevera. Organizzato secondo i criteri dell’architettura certosina, l’intero complesso subì una generale risistemazione sotto il pontificato di Eugenio IV Condulmer. A partire dai sepolcri della famiglia Di Negro, che adornano il presbiterio, molte cappelle furono acquisite e decorate da importanti famiglie cittadine che si fecero interpreti di committenze artistiche d’alto profilo. Un esempio su tutti è quello di Lazzaro Doria, che commissionò a Vincenzo Foppa la decorazione della sua cappella. Altro caso significativo è rappresentato dai magnifici portali in pietra nera, opera di scultori ticinesi di fine XV secolo.