Orto urbano 2.0: diverse fasi di un progetto ambizioso
Come realizzare un laboratorio che punti a svolgere un’attività nuova e motivante all’interno del Presidio Riabilitativo Boggiano Pico, che aiuti a sviluppare nuove abilità lavorando sul senso dell’autoefficacia dei suoi partecipanti?
Da questa domanda è nato il progetto “Orto urbano”: una piccola realtà agricola a km0 realizzata nello spazio del terrazzo soprastante il Centro Diurno.
Piccoli orti ricavati all’interno di vasche di legno, poste ad altezza “tavolo”, realizzate dai ragazzi con materiale di recupero/riciclo (bancali e assi di scarto); una nuova attività che stimoli la voglia di concretezza, la manualità fine e grossolana, mantenendo una componente didattica e di crescita delle proprie competenze.
In questo modo è possibile coltivare ciclicamente le colture stagionali. In autunno inverno abbiamo piantato cavoli cipolle carote; in primavera ed estate insalata, fagiolini, pomodori e zucchine. Parallelamente è stato creato un angolo dedicato alle piante aromatiche.
In modo trasversale, in ogni fase di questo progetto (dalla costruzione della struttura fino alla raccolta di ciò che si è coltivato) per i ragazzi è importante rivestire un ruolo a cui spesso vengono sottratti: avere la responsabilità della buona riuscita del proprio agire.
Affrontare una piccola impresa assieme ad una “squadra di lavoro”, se adeguatamente sostenuta dalle figure educative di riferimento, permette di avere uno scambio sano con l’altro ed un reciproco riconoscimento di quelle che sono le proprie e le altrui doti e difficoltà; una spinta verso la crescita personale, imparando direttamente da chi si considera pari, emancipandosi da un ruolo passivo e ottenendo un riconoscimento a livello di identità sociale da parte del gruppo di appartenenza.
E proprio da questo ambizioso progetto, che è ancora oggi in evoluzione, ci siamo chiesti se questa attività potesse in qualche modo essere messa al servizio di altri reparti intervenendo in quelle aree, come i terrazzi o le aree aperte, che spesso vengono frequentate dai Signore e Signori che abitano le nostre Case da soli o con i propri familiari, durante le attività estive.
Insieme alla caposala del Reparto Don Niccò, Marina Damonte, è nato “Orto Urbano 2.0”: abbiamo proposto e condiviso alcuni interventi a partire dalla primavera, finalizzati ad un riordino del terrazzo del reparto con il sostegno dell’Opera.
L’attività ha visto coinvolti una decina di ragazzi del Centro Diurno e un educatore che settimanalmente si sono occupati della pulizia, del rinvaso e cura delle piante esistenti. Inoltre, sono state acquistate altre piante per creare ‘un angolo olfattivo’ e tavoli e sedie per rendere più fruibile ed accogliente lo spazio esterno: un vero e proprio restyling!!
Il nostro obiettivo, ma soprattutto il desiderio dei nostri ragazzi è quello di portare avanti queste attività magari estendendole anche ad altri spazi e altre aree.
Paolo Robbiano