Lontani ma vicini
L’ emergenza Covid-19 ha portato le nostre Case, sempre aperte al territorio e alle relazioni, a chiudere le proprie porte per proteggere le persone più fragili, la categoria più esposta al rischio di contagio.
Così è stato anche al Villaggio: all’improvviso sono venuti a mancare l’affetto e la vicinanza dei loro cari.
L’impatto del cambiamento dovuto all’emergenza per Coronavirus sulle disabilità e sulle persone con diagnosi importanti come l’autismo può essere amplificato perché hanno generalmente bisogno di supporto per affrontare i cambiamenti.
L’interruzione improvvisa ha infatti interrotto la possibilità, per tutti, di partecipare alla vita sociale, scolastica, lavorativa e ludica essenziali per la salute psico-fisica senza avere un’idea di come riadattarsi a questa nuova realtà.
Può essere difficile per una persona con disabilità comprendere fino in fondo cosa sta accadendo, adattando in modo funzionale i propri comportamenti alla situazione, così come lo è poter gestire o esprimere le emozioni e la sofferenza.
Come illustrato nelle “Scudo Psicosociale Per Supportare Le Persone Con Disturbo Del Neurosviluppo – PcDI/A” redatto da SIDiN (Società Italiana Disturbi del Neurosviluppo – versione 1.6 – 27 Aprile 2020) mantenere i contatti con i caregiver e favorire la comprensione di ciò che succede e di ciò che si deve fare sono due degli otto principali consigli per contrastare i fattori di distress legati alla Covid-19 e misure di riduzione del rischio di contagio.
Il Villaggio della Carità di Don Orione di Camaldoli si è così attivato per creare momenti di formazione e informazione ad hoc sulla situazione e aumentare i contatti, e provare a colmare le distanze.
Le attività di formazione e informazione sono state programmate e portate in atto attraverso un lavoro d’equipe che ha visto coinvolti, il medico di area, i coordinatori di reparto e gli educatori.
All’inizio della pandemia, è stato realizzato e proiettato nei diversi reparti un video per spiegare ai nostri Signori con parole semplici cos’è il Coronavirus e quali sono le modalità per ridurre il rischio di contagio (https://youtu.be/WygzNySJ8s0). Il video è rimasto a disposizione affinché fosse proiettato ogni qual volta le persone con disabilità intellettiva o autismo (PcDI/A) abbiano manifestato necessità di chiarimenti.
Successivamente in ogni reparto che ospita PcDI/A sono state affisse:
- Un’informativa semplificata e supportata da tecniche CAA per spiegare le misure di contenimento previste dal 4 Maggio (è stata anche un’occasione per rispondere a domande e accogliere dubbi e perplessità).
- Le istruzioni in CAA per il lavaggio delle mani affisse presso i lavabi e l’utilità della pratica d’igiene sia nei propri confronti che verso gli altri ospiti; oltre ad una dimostrazione pratica, la formazione ha visto la proiezione di un filmato sviluppato ad hoc (https://www.youtube.com/watch?v=DC8927gpE7w).
Rispetto ai contatti con i caregiver si è provveduto ad aumentare il numero delle già frequenti telefonate, e si è cercato di creare nuovi canali comunicativi alternativi sia utilizzando le nuove tecnologie, sia riscoprendo vecchie modalità di comunicazione.
Sono iniziate così le videochiamate utilizzando il tablet. Alle videochiamate sono stati affiancati anche dei video di saluti.
Inoltre, i nostri ospiti hanno iniziato a ricevere delle affettuose lettere da parenti, amici, volontari e anche qualche pensiero inaspettato! Il calore di una lettera può infatti colmare la distanza, abbattendo quelle barriere che le restrizioni hanno ovviamente creato. Il Rep. San Giuseppe ha ricevuto una lettera dai bambini della 4° elementare di Bogliasco: parole gentili da cui emerge una nostalgia, ma anche la convinzione che quando ci si rivedrà, tutto sarà più bello. È stata una sorpresa alla quale gli ospiti hanno voluto rispondere nell’immediato, sperando di ricevere altre missive dai loro nuovi amici.
Federica Floris