Angela Solari Queirolo: madre dei poveri del Piccolo Cottolengo Genovese

“Anime e Anime!
Alla buona madre dei miei poveri del Piccolo Cottolengo Genovese

È permesso? Ecco, vengo dall’America, vengo in ispirito per ora, ma verrò, verrò anche in anima e corpo: vengo con dieci o più giorni di anticipo, e perché voglio essere il primo, o tra i primi, ad augurare le buone feste natalizie: e perché mi è più caro arrivare prima che arrivare tardi.

Dunque cominciamo dalle buone usanze: Come sta la Signora? No, mi sono sbagliato: come sta la mamma dei miei cari poveri? Ah adesso ho detto bene e giusto: la mamma! C’è forse nome più soave e più santo sulla terra? C’è nome più adatto per la signora Angela Solari Queirolo? E non è forse anche la Mamma che sa anche compatire, anzi non è la mamma quella che compatisce più di tutti, e sa scusare anche le birichinate dei figli? Anche quando vanno fuori di casa e invece di tornare presto, se ne stanno fuori abusando anche un po’ troppo, e facendo a fidanza sul gran cuore della mamma? Ma poi il figlio arriva, e la mamma, perché è mamma, dimentica tutto, e fa una gran festa e il figlio comincia a contare, a contare le sue peripezie, e le meraviglie dei suoi viaggi, e la mamma un po’ ride e un po’ piange di gioia; e tutto è perdonato, e l’arrivo del figlio birichino, ma in fondo non cattivo ragazzo prolungherà di almeno dieci anni la vita della mamma.

E la storia è finita, ma qui cominciano gli auguri natalizi. Che peccato che non c’è più spazio! Ah mi arrangerò lo stesso e come? Mai auguri e voti espressi meglio: eccomi: Alla Signora Angela Solari Queirolo da Gesù Bambino benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Benedizioni! Alla Signora Angela Solari Queirolo, Madre dei poveri del Piccolo Cottolengo: Benedizioni! [segue 44 volte il termine “benedizioni”].

Buona Mamma dei poveri e d’un ragazzo un po’ birichino ha mai ricevuto auguri così? Che Gesù non finisca di benedirLa, preghi per me…”.

La lettera qui riportata fu scritta da Don Orione nel 1935, durante il suo secondo viaggio in america, ed è tratta dalla fitta corrispondenza epistolare che il sacerdote intrattenne con la benefattrice Angela Solari vedova Queirolo nell’arco di un decennio circa. Tale lettera, inviata in occasione delle festivitià natalizie, esprime in modo esemplare l’affetto figliale che Don Orione nutrì nei confronti di questa anziana signora genovese, che a pieno merito può essere annoverata tra i maggiori benefattori della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Le espressioni “Madre dei poveri del Cottolengo Genovese” e “Mia buona mamma” sono solo alcuni tra gli appellativi con cui il sacerdote nelle lettere suole designare la Queirolo, ma sono quelli che meglio delineano la figura di questa donna che tanto si prodigò nella sua attività caritativa.

Ma chi fu Angela Solari? Per elaborare un breve ritratto di questa benefattrice è necessario attingere all’epistolario orionino e risalire a qualche anno indietro rispetto al 1935.