Dalla teleriabilitazione al rientro in presenza
Da una modalità a distanza il Centro Semiresidenziale Boggiano Pico torna gradualmente in presenza con attività rinnovate.
Il Centro Diurno Boggiano Pico è il centro di riabilitazione a regime semiresidenziale del Piccolo Cottolengo Don Orione Genova. Da più di dieci anni svolge con professionalità sul territorio questo servizio, offrendo a tante famiglie con figli disabili supporti e sostegni concreti nella gestione della quotidianità.
Il 9 marzo scorso le porte di questo centro che assicurava prestazioni riabilitative giornaliere a trentasette giovani adulti, attraverso il lavoro svolto con dedizione dall’equipe multidisciplinare, sono state improvvisamente chiuse per un virus sconosciuto, diffusosi in tutta Italia e in tutto il mondo. Si è pensato, sin da subito, a qualcosa che sarebbe passato, che avrebbe costretto alla chiusura del centro ma nello stesso tempo ad una riapertura imminente; ma questo non si è verificato.
Improvvisamente tutto ciò per cui abbiamo lavorato per anni: i supporti educativi, gli interventi individualizzati, la costruzione di una routine prevedibile, la strutturazione di attività riabilitative, l’inclusione sociale, fino ad arrivare all’ impostazione di un Progetto di Vita per ogni nostro utente, sono crollati. Dopo un primo periodo di incredulità, si è pensato a cosa poter fare per garantire la continuità nell’assistenza, e ci è venuta in aiuto la tecnologia: quotidianamente con l’uso delle videochiamate e tramite una pagina privata creata appositamente su un social, si sono mantenuti i contatti con la nostra utenza e le loro famiglie.
Si è trattato di telefonate e videochiamate quotidiane e attività di gruppo online. Ci sono state sicuramente delle difficoltà. Difficoltoso è risultato riadattare le nostre attività a distanza, così come gestire la fatica di stare a lungo davanti ad uno schermo. Tanto impegno è stato impiegato dai nostri operatori per creare attività e riadattare le proposte riabilitative; non sono mancate le difficoltà e i momenti difficili, ma ci sono stati anche dei risvolti positivi. Senza dubbio questa modalità di incontro ha portato nuovi stimoli che hanno dato luogo alla ricerca di abilità da parte dei nostri utenti che per gran parte di loro, prima, sembravano nascoste. Tutto questo grazie alla spinta motivazionale di voler utilizzare tutto il possibile per rimanere in contatto. Ragazzi che prima non sapevano fare una videochiamata, utilizzare una chat o una piattaforma, anche perché non lo ritenevano necessario nella loro quotidianità, si sono attivati per rivedere e risentire gli educatori e i compagni.
Nei nostri dialoghi però riecheggiava da parte di tutti, nessuno escluso, la stessa domanda: “Quando possiamo tornare al centro?”.
Finalmente dal 3 settembre abbiamo potuto rispondere in maniera concreta riaprendo parzialmente il centro semiresidenziale anche se con una forma diversa dalla quale eravamo abituati.
E così ogni mattina per tutti misurazione della temperatura, mascherine ed educatori vestiti di tutto punto con dispositivi di protezione, divise e camici. Piccoli gruppi, sanificazione frequente degli spazi, pranzo consumato nelle stanze per garantire la massima protezione possibile ma continuando sempre a sostenere i nostri ragazzi.
Le attività sono ricominciate, si sono adattate ed hanno assunto forme diverse ma si sono anche rinnovate. Nasce così “Educazione Digitale”, il nuovo laboratorio che vuole sviluppare ed incrementare le competenze informatiche sia in ambito comunicativo che quotidiano. Attraverso l’utilizzo delle diverse piattaforme a disposizione si sono creati gruppi di “amici virtuali”, abbiamo creato tutorial per gli acquisti online e con diversi schemi visivi. L’utenza ha avuto la possibilità di creare profili personali sui diversi canali e social.
Così siamo tornati alla nostra tanto attesa e ricercata quotidianità fatta di sorrisi nascosti dietro le mascherine, con abbracci dati con il gomito, saluti virtuali ed emozioni grandi che si rivelano con gli scambi di sguardi … Ma sempre di più nuovamente in presenza al Boggiano!
Barbara Ballabene
Durante il laboratorio di “Educazione Digitale” utilizzando una famosa app, i giovani del Boggiano hanno ordinato un pranzo on line. Hanno scelto, tra le tante proposte, la pizza.
Quello che per noi può sembrare scontato, per loro non lo è, ed effettuare un ordine on line mette in gioco tante abilità e potrebbe essere davvero fondamentale nel momento in cui si trovassero soli in casa a dover gestire un pasto in autonomia senza poter andare in un negozio fisico (e questo, lo sappiamo bene, potrebbe succedere anche in caso di nuove disposizioni legate all’emergenza sanitaria in corso).