MLO: Domenica giorno del Signore
RISCOPRIAMO LA DOMENICA:
week-end o giorno del Signore?
Cari amici, Siamo a Giugno. Il mese del Corpus Domini, della Messa, della Domenica. Realtà grandi della nostra fede. Da riscoprire come veri TESORI nella nostra vita personale e familiare. Per non essere sopraffatti dalle fatiche del vivere… E anche da difendere come valori di rilevanza sociale. La Domenica in particolare: che ne pensi ?
“D I E S… D O M I N I”
SINTESI DELLA LETTERA APOSTOLICA DI S. GIOVANNI PAOLO II
***
Il giorno del Signore
“Il giorno del Signore ha avuto sempre nella storia della Chiesa, una considerazione privilegiata…E’ la Pasqua della settimana in cui si celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. E’ invito a rivivere l’esperienza dei due discepoli di Emmaus che sentirono ardere il cuore mentre il Signore si affiancava a loro lungo il cammino”
Il “giorno del Signore” è “il signore dei giorni”
Commemorando ogni Domenica il giorno della risurrezione di Cristo la Chiesa intende additare ad ogni generazione l’asse portante della storia. Il “giorno del Signore” è “il signore dei giorni”
Domenica o “fine settimana”?
“Ma oggi…si è affermata largamente la pratica del “Week-end”, inteso come tempo settimanale di sollievo…Quando la Domenica perde il significato originario e si riduce a puro “fine settimana” può capitare che l’uomo rimanga chiuso in un orizzonte tanto ristretto che non gli consente più di vedere il “cielo”. Allora per quanto vestito a festa, diventa intimamente incapace di “far festa”
Tempo perduto o guadagnato?
“Vorrei oggi invitare tutti con forza a riscoprire la Domenica: non abbiate paura di dare il vostro tempo a Cristo. “Il tempo donato a Cristo non è mai tempo perduto, ma piuttosto tempo guadagnato per l’umanizzazione profonda dei nostri rapporti e della nostra vita”.
1°- LA DOMENICA, CELEBRA L’OPERA DEL CREATORE
***
La sosta di Dio di fronte all’opera uscita dalle sue mani
Il riposo divino del settimo giorno esprime la sosta di Dio di fronte all’opera molto buona uscita dalle sue mani per volgere ad essa uno sguardo colmo di gioioso compiacimento: una sguardo contemplativo, che mira a godere la bellezza di quanto è stato compiuto.
Tutto è di Dio!
“Il rapporto dell’uomo con Dio ha bisogno di momenti di esplicita preghiera, in cui il rapporto si fa dialogo intenso…Il giorno del Signore è per eccellenza il giorno di questo rapporto in cui l’uomo eleva a Dio il suo canto, facendosi voce dell’intera creazione
Proprio per questo è anche il giorno del riposo…Tutto è di Dio!
Riposare nel Signore
“…il fedele è invitato a riposare non solo come Dio ha riposato ma a riposare nel Signore, riportando a lui tutta la creazione, nella lode , nel rendimento di grazie nell’intimità filiale e nell’amicizia sponsale
• Dal Sabato alla Domenica
Alla luce di questo mistero, il senso del precetto sul giorno del Signore viene recuperato, integrato e pienamente svelato nella gloria che rifulge sul volto di Cristo. Dal sabato si passa al primo giorno dopo il Sabato, dal settimo giorno al primo giorno: il dies Domini diventa il dies Christi! (n. 18)
2°: DIES CHRISTI
Il giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito
• Prima del sorgere del sole
“Fin dai tempi apostolici “il primo giorno dopo il Sabato”, primo della settimana, cominciò a caratterizzare il ritmo stesso della vita dei discepoli di Cristo (cfr. 1Cor. 16,2; At. 20,7ss; ) I giorni festivi del calendario greco e romano non coincidevano con la Domenica cristiana . si spiega così perché i fedeli fossero costretti a riunirsi prima del sorgere del sole”
• La Domenica, preannunzio della vita senza fine
“La Domenica oltre che primo giorno è anche “giorno ottavo” posto cioè, rispetto alla successione settimanale dei giorni, in una posizione unica e trascendente, evocatrice non solo dell’inizio del tempo ma anche della sua fine…la domenica è il preannunzio incessante della vita che rianima la speranza dei cristiani e li incoraggia nel loro cammino”
• Il giorno di Cristo-luce
Una intuizione pastorale suggerì alla Chiesa di cristianizzare, per la Domenica, la connotazione di “giorno del sole” espressione con cui i romani denominavano questo giorno e che ancora emerge in alcune lingue contemporanee “(cfr. l’inglese Sun-day!) S. Giustino, utilizza la terminologia corrente per annotare che i cristiani facevano la loro adunanza “nel giorno detto del sole”… Cristo è infatti la luce del mondo.“sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte” (Lc 1,78)
3° DIES ECCLESIAE
L’assemblea eucaristica, cuore della Domenica
• Nella Messa domenicale rivive l’esperienza degli Apostoli
“E’ proprio nella Messa domenicale che i cristiani rivivono in modo particolarmente intenso l’esperienza fatta dagli Apostoli la sera di Pasqua, quando il Risorto si manifestò ad essi riuniti insieme.”
“Tra le numerose attività che una parrocchia svolge, nessuna è tanto vitale o formativa della comunità quanto la celebrazione domenicale del giorno del Signore e della sua Eucarestia” (n. 35)
• Per promuovere l’unità
Nelle messe domenicali della Parrocchia in quanto “comunità eucaristica” è normale che si ritrovino i vari gruppi, movimenti, associazioni, le stesse piccole comunità religiose in essa presenti. Questo consente loro di fare esperienza di ciò che è ad essi più profondamente comune, al di là delle specifiche vie spirituali che legittimamente li caratterizzano
• Il giorno della speranza cristiana
La Domenica è il giorno della speranza cristiana… Celebrando il memoriale di Cristo, morto, risorto e asceso al cielo, la comunità cristiana si pone “nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo”
• Sono molto lodevoli quelle iniziative… con cui le comunità parrocchiali preparano la liturgia domenicale già nel corso della settimana, riflettendo in anticipo sulla Parola di Dio che sarà proclamata”
• Sacrificio di Cristo e della Chiesa
Al suo sacrificio Cristo unisce quello della sua Chiesa…“la vita dei fedeli, la loro lode, la loro sofferenza, la loro preghiera, il loro lavoro, sono uniti a quelli di Cristo e in questo modo acquistano un valore nuovo”
• un gesto particolarmente espressivo
“Lo scambio del segno di pace è un gesto particolarmente espressivo che i fedeli sono invitati a fare …come impegno di vicendevole amore che ci si assume partecipando all’unico pane, nel ricordo dell’esigente parola di Cristo:”Va prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono” (Mt 5,23s)
• Dalla Messa alla missione
Ricevendo il pane di vita, i discepoli di Cristo si dispongono ad affrontare, con la forza del Risorto e del suo Spirito, i compiti che li attendono nella loro vita ordinaria… il discepolo di Cristo torna nel suo ambiente abituale con l’impegno di fare di tutta la sua vita un dono, un sacrificio spirituale gradito a Dio…Egli si sente debitore verso i fratelli di ciò che nella celebrazione ha ricevuto…
• Il precetto domenicale, un’esigenza
“Sì, sono andata all’assemblea e ho celebrato la cena del Signore con i miei fratelli, perché sono cristiana…“Noi non possiamo stare senza la Cena del Signore” (I martiri di Abitine)
• Dalla Messa la forza per non essere sopraffatti
“Oggi, come ai tempi eroici degli inizi, in molte regioni del mondo si ripropongono situazioni difficili per tanti che intendono vivere con coerenza la propria fede. Il credente se non vuole essere sopraffatto, deve poter contare sul sostegno della comunità cristiana…. E perciò necessario che egli si convinca dell’importanza decisiva che per la sua vita di fede ha il riunirsi la Domenica con gli altri fratelli per celebrare la Pasqua del Signore”
4°: DIES HOMINIS
La Domenica giorno di gioia, riposo e solidarietà
• Dio si riposa con… l’uomo?!
“Dice Ambrogio: Grazie al Signore Dio nostro che fece un’opera ove egli potesse trovare riposo. Fece il cielo, ma non leggo che ivi abbia riposato; fece le stelle, la luna, il sole e neppure qui leggo che abbia in essi riposato. “Leggo invece che fece l’uomo e che allora si riposò, avendo in lui uno al quale poteva perdonare i peccati”
• Il giorno del riposo, del dialogo, della contemplazione
“Attraverso il riposo domenicale, le preoccupazioni e i compiti quotidiani possono ritrovare la loro giusta dimensione: le cose materiali per le quali ci agitiamo lasciano posto ai valori dello spirito; le persone con le quali viviamo riprendono, nell’incontro e nel dialogo più pacato, il loro vero volto. Le stesse bellezze della natura possono essere riscoperte e profondamente gustate”(67)
• L’esigente cultura della condivisione
“La Domenica deve anche dare ai fedeli l’occasione di dedicarsi alle attività di misericordia, di carità e di apostolato: non c’è gioia senza amore” (69) .Lungi dal promuovere un’angusta mentalità dell’”obolo”, fa piuttosto appello a una esigente cultura della condivisione” (70)
• “Questo è il mio corpo”
San Giovanni Crisostomo:” Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non trascurarlo quando si trova nudo. Non rendergli onore qui nel tempio con stoffe di seta, per poi trascurarlo fuori, dove patisce freddo e nudità. Colui che ha detto “Questo è il mio corpo” è il medesimo che ha detto “Voi mi avete visto affamato e non mi avete nutrito” A che serve che la tavola eucaristica sia sovraccarica di calici d’oro quando Lui muore di fame? Comincia a saziare lui affamato, poi con quello che resterà potrai ornare anche l’altare”( 71)
• Dalla Messa domenicale un’onda di carità
“Dalla Messa domenicale parte un’onda di carità destinata ad espandersi in tutta la vita dei fedeli.. invitare a tavola con sé qualche persona sola, far visita a degli ammalati, procurare da mangiare a qualche famiglia bisognosa, dedicare qualche ora a specifiche iniziative di volontariato e di solidarietà, sarebbe certamente un modo per portare nella vita la carità di Cristo attinta alla Mensa eucaristica”
• Conclusione:
“E’ davvero di capitale importanza che ciascun fedele si convinca di non poter vivere la sua fede, nella piena partecipazione alla vita della comunità cristiana, senza prendere regolarmente parte all’assemblea eucaristica domenicale”(81)
• Il tempo: bara o culla?
“La Domenica è l’annuncio che il tempo, abitato da Colui che è il Risorto e il Signore della storia, non è la bara delle nostre illusioni, ma la culla di un futuro sempre nuovo, l’opportunità che ci viene data per trasformare i momenti fugaci di questa vita in semi di eternità” (84)
• “Marana tha: vieni, o Signore!”
“La Domenica è invito a guardare in avanti, è il giorno in cui la comunità cristiana grida al Cristo il suo “Marana tha: vieni, o Signore!” In questo grido di speranza e di attesa, essa si fa compagnia e sostegno della speranza degli uomini”
• Pellegrini, guardando a Maria
“Alla vergine Maria guardano i fedeli che ascoltano la Parola proclamata nell’assemblea domenicale, imparando da lei a custodirla e meditarla nel proprio cuore…Di Domenica in Domenica, il popolo pellegrinante si pone sulle orme di Maria e la sua intercessione materna rende particolarmente intensa ed efficace la preghiera che la Chiesa eleva alla Santissima Trinità”
• IL GIUBILEO PASSERÀ, LA DOMENICA RESTA…
“…QUESTO ANNO GIUBILARE PASSERÀ.
LA DOMENICA, CON LA SUA ORDINARIA “SOLENNITÀ” RESTERÀ A SCANDIRE IL TEMPO DEL PELLEGRINAGGIO DELLA CHIESA, FINO ALLA DOMENICA SENZA TRAMONTO”
++++++++++
UNA DOMENICA DI DON ORIONE…
“E’ dall’8 settembre che predico in portoghese; ieri che era domenica, ho predicato più volte; ho detto due Messe, dove giunsi alle dodici e mezzo, in un paese ove non c’è sacerdote. Tutta la gente stava aspettandomi e, quando mi videro comparire, si misero a sventolare i fazzoletti per la gioia. Erano là ad aspettare da tutta la mattina, povera gente! E la loro chiesa è uno squallore e mi venne da piangere, e sull’altare ho giurato ancora una volta al Signore di essere un buon sacerdote, vedendo tutta la fede di quel popolo abbandonato. La chiesa era “cheia” (piena), e hanno cantato, ed io a quei canti piangevo di amore a Dio e alle anime, e di dolore nel vedere quel popolo senza sacerdote che battezzasse i loro bambini, che confortasse i loro malati, che benedicesse le tombe dei loro morti! Ho fatto il vangelo, ho fatto i battesimi, ho fatto le pubblicazioni di matrimonio, ho accolto i loro fanciulli, e visto i loro malati! Mi hanno detto se almeno per i Santi e per i Morti potranno avere una Messa! Spero, o io o alcuno di noi, di andarvi. Cari miei figli, qui la nostra messe delle spighe d’oro abbonda ogni dì più, e il campo del lavoro, il campo della carità, delle anime, si allarga, ma le braccia sono poche! Fate presto a formarvi, fate presto a crescere, fate presto a venire” (Mar de Espanha, 17 Ott. 1921)
donalesiani@gmail.com www.sanbiagiofano.it