Editoriale

L’autunno avanza speditamente e ci guida verso l’inverno e le feste di Natale. Proprio nel periodo in cui la natura sembra andare in letargo come gli animali e perdere vitalità, ci prepariamo a celebrare il grande mistero della nascita di Gesù, mistero di amore e di grazia per noi e per l’intera umanità. Dio Amore, Dio Provvidenza invia a noi suo Figlio Gesù per ridare vita e calore al nostro mondo ferito dal peccato e dalle sue conseguenze: odio, guerre, dolore, morte. Ma anche in tempi segnati da tanti mali i Santi hanno saputo scoprire la presenza della Divina Provvidenza e sperimentare i suoi benefici influssi. Tra i tanti Santi della Provvidenza (San Gaetano Thiene, San Giuseppe Benedetto Cottolengo …) emerge il nostro Fondatore San Luigi Orione che, con la sua fiducia piena e senza riserve in Dio, ha saputo collaborare con la Divina Provvidenza e compiere straordinarie opere di bene a favore dell’umanità più fragile e bisognosa. Riconoscendo i propri limiti, le debolezze, si è affidato totalmente alla Provvidenza che, attraverso di lui, ha reso visibile l’amore di Dio per le sue creature. Come Maria, anche Don Orione potrebbe proclamare: “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”.

Lasciamo ora la parola a Don Orione: “In Te ogni nostra fiducia, o Santa Provvidenza del Signore … Non ti voglio più indagare, non ti voglio più legare le mani, non ti voglio più storpiare, ma solo voglio interamente abbandonarmi nelle tue braccia, sereno e tranquillo … con la semplicità del bambino …  Dà a me, povero servo e ciabattino tuo, e alle anime che pregano e lavorano in silenzio e sacrificio di vita intorno ai poverelli, dà ai cari benefattori nostri quella latitudine di cuore, di carità che non misura il bene col metro, né va con umano calcolo … O Santa Divina Provvidenza! Conforta e largamente ricompensa in terra e in cielo quanti, nel nome di Dio, fanno da padre, da madre, da fratelli, da sorelle agli infelici”.

Don Orione ha pregato per noi, ha chiesto a Dio di ricompensare le nostre fatiche quotidiane, perché “la carità – ci ricorda ancora – ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri silenziosamente”.

Con questi sentimenti, suggeriti da Don Orione, continuiamo a vivere in pienezza la nostra vita, affidandoci in libertà e serenità alla Provvidenza di Dio e accogliendo Gesù nel mistero del suo Natale.

Caro lettore, come da tradizione, anche quest’anno troverà tra le pagine del Bollettino il semestrino del Piccolo Cottolengo Genovese, con la preghiera che il nostro Santo Fondatore possa proteggerVi e starVi accanto durante questo nuovo anno.

Don Dorino Zordan