Editoriale
L’estate 2021 volge al termine e si affaccia l’autunno. Molti hanno goduto le vacanze e le ferie estive al mare e ai monti, contemplando la natura, creando nuove relazioni e, mi auguro, ringraziando Dio per questo spazio ritrovato di libertà e di amicizia.
Ora siamo invitati a riprendere il nostro cammino quotidiano, la nostra vita ordinaria con maggiore determinazione e nuove energie, curando con più profonda sensibilità le nostre relazioni umane, sia in famiglia che nell’ambiente di lavoro.
Anche se la pandemia non è stata ancora sconfitta, dovremmo avere imparato ad affrontarla con prudenza e rispetto verso noi stessi e gli altri. Godendo, poi, di una situazione di relativa tranquillità (rispetto al periodo precedente più tragico e faticoso), siamo stimolati a riprogrammare la nostra vita personale e sociale con creatività. Pure nel PCDO Genovese sarà utile una riflessione sul passato, una analisi del presente e individuare una prospettiva per il futuro. Anche se la nostra vita non dipende solo da noi, dalle nostre scelte, dalle nostre programmazioni, come abbiamo sperimentato, dobbiamo aprirci alla speranza e lasciarci prendere per mano dalla Divina Provvidenza, che guida la nostra vita e quella della storia verso un orizzonte di bene.
Con Don Orione diciamo: “In Te ogni nostra fiducia, o Santa Provvidenza del Signore, perché tu ci ami assai più che noi amiamo noi stessi! … Dà …alle anime che pregano e lavorano in silenzio e sacrificio di vita intorno ai poverelli, dà ai cari benefattori nostri quella latitudine di cuore, di carità che non misura il bene col metro, né va con umano calcolo: la carità… ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri silenziosamente. …Tu, conforta e largamente ricompensa in terra e in cielo quanti, nel nome di Dio, fanno da padre, da madre, da fratelli, da sorelle agli infelici”.
Un ricordo commosso, un ringraziamento e una preghiera per Marina Damonte, che ha consacrato e consumato la vita per la propria famiglia e la grande famiglia del Piccolo Cottolengo Genovese. Un grazie a tutti coloro che si sono caricati sulle spalle fatiche e paure proprie e dei nostri Ospiti e che continuano con nuovo slancio a spendere la propria vita per alleviare le preoccupazioni e le fragilità di coloro di cui si prendono cura.
Che l’autunno sia il tempo della raccolta dei frutti (dopo il lungo inverno della pandemia)!
Don Dorino Zordan