Finalmente in curva

Il Villaggio della Carità di Camaldoli, Casa del Piccolo Cottolengo Genovese sita sulle prime alture di Genova, che accoglie e si prende cura di persone anziane, persone disabili e persone con patologie psichiatriche, riprende quest’anno un’importante tradizione: torna a frequentare lo stadio!

Progettare secondo il paradigma della Qualità di Vita ci impone di valutare diversi aspetti: che l’ambiente di vita risponda alle esigenze delle persone che li frequentano e faciliti interventi abilitativi e riabilitativi adeguati alla persona; che gli interventi siano specifici e favoriscano l’espressione e l’incremento delle abilità individuali; che siano previsti interventi che si realizzino al di fuori dei servizi; che venga riconosciuta particolare importanza all’incremento delle abilità sociali (Leoni, 2011)[1].

Diviene quindi irrinunciabile partecipare ad eventi e manifestazioni sul territorio, in un’ottica di effettiva inclusione e condivisione comunitaria.

Dopo due anni di partite del Genoa ascoltate alla radio, viste in tv, vissute nelle trasmissioni calcistiche, finalmente il Villaggio della Carità ha ripreso a frequentare lo Stadio.

Ogni sabato, o quasi, un gruppo di ospiti ha ricominciato a rivivere l’emozione di stare nuovamente in mezzo ad una folla di persone che per le due ore di gioco condividono la stessa passione, irrinunciabile e travolgente.

Riscoprire l’appartenenza e la partecipazione al “rito” della partita è un altro piccolo passo verso il ritorno alla normalità, un altro passaggio per mettere alle spalle questi due anni di pandemia.

Quindi, forza Genoa e forza Grifoni!

L’equipe del Villaggio

 

[1] Leoni M., Cavagnola R., Croce L., Corti S., Chiodelli G., Fioriti F., Berna S. e Azzini E. (2011). Sindrome dell’X-fragile e disabilità intellettive nell’adulto: un modello per lo studio del Progetto Individualizzato. American Journal on Intellectual and Developmental Disabilities- Edizione Italiana, 9 (1), 85-109.