Giubileo dei malati e dei disabili in occasione dei 900 anni di consacrazione della Cattedrale di San Lorenzo
Maria SS. ha desiderato celebrare il giubileo della Sua casa più importante di Genova, la Cattedrale di San Lorenzo, con le persone che Lei ama di più, gli ammalati, i disabili.
Li ha chiamati con l’intuizione da Lei donata al Cardinale Angelo Bagnasco.
E così sabato 29 settembre le “perle di San Luigi Orione” sono state ricevute in Cattedrale con i “Fiori rosa”: le volontarie.
Complice una posizione centrale con vista perfetta sull’abside, un sole che passando dalle alte finestre impreziosisce gli splendidi colori dei dipinti, ma non offende, anzi esalta la brillante luce dei lampadari, rimaniamo folgorati dalla bellezza del nostro tempio! Ha 900 anni, ma proprio non li dimostra!
Il Cardinale come prima cosa ci chiede di pregare molto per Lui anche nella nostra preghiera personale e poi, con forte emozione e preoccupazione traduce il perché della sua sofferenza: perché viviamo in una cultura che ha come criterio il profitto, prestigio, denaro, successo, falsa efficienza, tutto ridotto alla vita materiale, tutto vivo, ma in un cuore defunto, mentre il malato resta per l’eternità, per la vita, per l’amore. Forse, dice ai malati, pensate di essere inutili come la cultura attuale cerca di farci credere, ma la città, la Chiesa, noi abbiamo bisogno di voi, della vostra preghiera, dell’offerta della vostra sofferenza, malattia, impotenza per essere salvati dalla superbia ed essere condotti alla vita dello Spirito, Voi siete un tesoro, voi dimorate nell’anima della Chiesa, Voi andate controcorrente e ci riconducete allo Spirito Divino, ci aiutate ad essere fedeli a Cristo!
Durante la S. Messa il Salmo viene cantato da una voce stupenda nella quale viene accolto un piccolo, delizioso coro formato dalle ospiti! Bravissime.
Poi un’altra gioia, una chicca fisica e spirituale: un micro pellegrinaggio, una salita all’antico altare per ammirare il bellissimo volto di Maria, con il cartiglio di Genova in cui indoviniamo anche la nostra presenza e il dolcissimo Gesù che ci chiede, con tenerezza, di consacrarci alla Sua Mamma! Con gioia!
a.m.n.