I Fratelli (Religiosi senza sacerdozio, chiamati anche coadiutori)
Fratel Eugenio José
Si racconta: “Un giorno il mio padrino, viaggiando in treno da Miguel Burnier a Ponte Nova (Brasile), si incontrò con Padre Antonio Pagliaro. Durante la conversazione gli parlò del mio desiderio di farmi religioso e che, essendo negro, speravo di trovare una congregazione che mi accettasse ugualmente. Senza difficoltà Padre Antonio gli rispose che, se José era disposto, poteva entrare in quella di Don Orione il giorno stesso. Quando il mio padrino giunse a casa con questa notizia, ebbi l’animo pieno di gioia e subito mi misi in comunicazione con Don Antonio per concordare una visita al seminario. Fu così che, nel 1949, entrai in congregazione, alle ore 19, a 23 anni.”
Fratello Luigi Santin
Per molti anni operò a Tortona impegnato in vari servizi, ma con predilezione come autista. Era proverbiale per l’affetto alla macchina in sua disposizione, quasi gelosia, tanto che lo stesso Don Orione organizzò qualche scherzo per “riscaldarlo”, ovvero mandava qualcuno a suonare il clacson o a scrivere con le dita sulla polvere posatasi sui parafanghi o sui cofani. Della amabilità con cui il Fondatore trattava Luigi fa fede la dedica autografa scritta dietro una immagine della Madonna della Guardia: “Al caro chierico Luigi Santin, che con me ha comune l’età e il nome, e più di me la virtù della pazienza e i neri capelli. Ogni conforto a bene sperare in Domino, e la santa benedizione. Don Luigi Orione F.D.P.” (Il “chierico” è dovuto alla segreta speranza dell’interessato di raggiungere il sacerdozio).
Fratello Gioachino Penas
Malato grave si rivolge con fede alla Madonna e guarisce improvvisamente il 14 agosto 1935, alla vigilia dell’Assunta. Il giorno dopo si reca alla basilica del SS. Sacramento a Retiro per ringraziare della grazia. La Provvidenza volle che proprio quel giorno fossero presenti alcuni propagandisti del Piccolo Cottolengo Argentino dai quali fu conquistato. Incontra poi Don Orione a Claypole il giorno di San Gioachino, suo onomastico, e decide di “servire Dio, corpo, anima e cuore”.