I racconti di Natale
“…È bene tornare bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale, allorché il suo Onnipotente fondatore era egli stesso un bambino” (Charles Dickens)
Il racconto del Santo Natale in un reparto della Casa di Paverano del Piccolo Cottolengo Genovese: un Natale profondamente sentito che sa di famiglia, che è il tempo, lo spazio l’occasione per andare all’origine di ciascuno di noi.
La celebrazione della Natività ridesta in ogni persona ricordi legati alla propria famiglia, a quando si era bambini, al “calore umano” che questa festa porta con sé, e di conseguenza muove a ripercorrere esperienze e momenti vissuti felicemente.
Il Natale è il tempo all’interno del quale ciascuno di noi ha l’opportunità di esprimere meglio sé stesso in compagnia dell’altro, raccontando di sé, ricordando momenti gradevoli della sua vita legati a questo giorno particolare e nello stesso tempo ricevendo ascolto, accoglienza e condivisione.
Questo è quanto è accaduto al Suor Plautilla, nella Casa di Paverano del Piccolo Cottolengo Genovese, dove le “Beniamine”, le nostre “ragazze” hanno avuto l’occasione di ritrovarsi tutte insieme con gli operatori, davanti a un camino natalizio, un albero e un presepio, per esprimere con parole proprie e attraverso la lettura di filastrocche e canti, le emozioni che l’avvenimento del Santo Natale evoca ancora in loro.
Ciascuna ha comunicato e condiviso i propri vissuti, momenti di vita semplici ma nello stesso tempo profondi, perché ricchi di quei sentimenti provati che ancora albergano nel cuore di ognuna.
Luisa, Annamaria, Tina, Gabry, Giancarla, Patrizia, Silvana, Giuseppina e tutte le loro compagne hanno parlato delle persone care e vicine come i propri genitori e amici, del ritrovarsi nell’atmosfera “calda e familiare” del Natale. Lo hanno fatto con le loro bellissime e particolari gestualità, con i loro sorrisi e i loro occhi che comunicano molto più delle parole, poiché manifestano la propria interiorità profonda, la gioia del vivere e del gustare le piccole e le grandi cose conosciute e presenti nel loro mondo, sempre carico di aspettative.
Oggi il Natale riaccade per loro, nel loro mondo e nelle loro vite, attraverso l’esprimersi che riceve attenzione nell’ascolto e nell’accoglienza, in un incontro dove l’atmosfera ridiventa calda e fraterna perché restituisce spazio all’immenso valore di ciascuna di loro.
Patrizia Bozzolo – Educatore Professionale
Marco Zanone – Operatore Socio Sanitario