La visita al Paverano dell’Arcivescovo Mons. Marco Tasca
In occasione della Visita Canonica al Piccolo Cottolengo genovese, l’Arcivescovo di Genova Mons. Marco Tasca, ha incontrato i religiosi orionini e un gruppo di collaboratori laici.
Lo scorso giovedì 28 gennaio l’Arcivescovo di Genova, Mons. Marco Tasca, ha fatto visita al Paverano. Ad attenderlo il Direttore generale P. Tarcisio Vieira e il Direttore provinciale Don Aurelio Fusi (accompagnati rispettivamente nella visita canonica dagli Economi Don Fulvio Ferrari e Don Alessandro D’Acunto), il Consigliere provinciale per le Opere Don Giovanni Carollo, la comunità orionina genovese dei sacerdoti e delle suore.
Erano presenti anche i responsabili laici che collaborano con il Direttore del Piccolo Cottolengo, Don Dorino Zordan, nella conduzione delle molte opere di Don Orione a Genova, che offrono accoglienza e cura a più di un migliaio di persone anziane, disabili o con patologie psichiatriche (anche se tali numeri purtroppo si riferiscono ai tempi pre-covid), occupando ad oggi circa 700 dipendenti. Una realtà quindi, quella orionina genovese, che tra Ospiti, Dipendenti e Familiari offre aiuto e sostentamento a migliaia di famiglie.
Mons. Tasca ha potuto ascoltare l’esperienza di sofferta e tenace dedizione alla cura degli Ospiti nelle Case genovesi in questo tempo di pandemia, segnato purtroppo anche dalla morte, ma mai dalla mancanza di cura e di speranza, giorno per giorno, in condizioni di lavoro a volte drammatiche, specialmente nei primi mesi del 2020; e anche se oggi dal punto di vista strettamente sanitario le cose vanno meglio, permane purtroppo la grave privazione per gli Ospiti della possibilità di incontrare fisicamente i propri cari.
L’Arcivescovo si è intrattenuto con i presenti manifestando vivace interesse e sinceri apprezzamento e gratitudine per la multiforme opera che ancora oggi Don Orione offre al territorio genovese, in particolare ai suoi figli più fragili e sofferenti. Si è informato inoltre delle modalità con le quali viene condotta la formazione carismatica del personale, così decisiva per la custodia e la promozione dell’identità delle opere e della motivazione interiore degli operatori. Ha inoltre espresso preoccupazione e partecipazione per il momento di grave crisi economica a causa della pandemia, in ragione di un percorso di ristoro economico da parte della Regione ancora lacunoso e incompleto.
Ringraziando l’Arcivescovo per la sua visita e la sua vicinanza, P. Tarcisio Vieira ha rinnovato l’offerta della più completa collaborazione da parte della comunità religiosa orionina genovese a sostegno del suo ministero e, citando Don Orione, ha affermato che «vogliamo e dobbiamo sempre essere servi e figli della Chiesa e dei Vescovi: quello che essi vogliono, e noi lo vogliamo: quello che essi desiderano, e noi lo desideriamo. (…) È nostro stile operare sempre da umili e fedeli figli della Santa Chiesa di Gesù Cristo, mettendoci nelle mani e ai piedi dei Vescovi…» (Scritti, 20, 222; 51,119).
La visita dell’Arcivescovo di Genova si è conclusa con la Santa Messa, concelebrata da tutti i religiosi orionini presenti, alla presenza della comunità delle Suore, di alcuni collaboratori laici e teletrasmessa in tutti i reparti del Paverano.
Nella sua omelia Mons. Tasca, dopo aver ringraziato gli orionini per la loro presenza e per il loro ministero nella Chiesa, si è soffermato a riflettere sulle fatiche e sulle difficoltà di vivere questo tempo, sottolineando come «la speranza cristiana, più che essere un “tutto andrà a finire bene”, sia chiedere al Signore di avere la grazia di comprendere che senso ha tutto quello che ci sta capitando». «Credo – ha detto l’Arcivescovo – che sia veramente bello dire: Signore aiutaci a dare un senso a quello che ci sta capitando, a tutto quello che ci sta capitando, la fatica e le difficoltà di relazione, la difficoltà economica: Signore aiutaci a dare un senso a quello che ci sta capitando. Credo sia una bella grazia da chiedere oggi al Signore per tutti noi e per voi in questo servizio, questo ministero così esigente che il Signore vi ha donato di potere svolgere». Poi citando un racconto emerso durante l’incontro avuto in precedenza con i religiosi ha affermato: «Il racconto di quel signore non credente che di fronte al disastro e alle macerie del terremoto chiede a Don Orione: ma dov’è Dio? E Don Orione che gli risponde: fai del bene e vedrai che incontrerai Dio. Bellissimo! È bello sentire che il vivere per gli altri non è soltanto un servizio, una attenzione, una filantropia per quanto buona e bella che sia, ma è davvero il credere che questo è l’inizio di un cammino che può portare alla fede. La fede non è un obbligo per tutti, è un regalo che il Signore ci fa partendo forse da questa ottica: fai del bene e vedrai che il Signore ti porterà anche ad avere quel dono, a poter cogliere ed accogliere il dono della fede».
Nel concludere la sua omelia Mons. Tasca ha invitato i presenti ad essere «uomini e donne di speranza oggi, c’è tanto bisogno, uomini e donne di speranza, c’è già tanta gente disperata. Allora davvero diciamo al Signore ‘aiutaci ad essere uomini e donne di speranza in questo nostro mondo’! Davvero ci affidiamo per tutto questo all’intercessione dei nostri santi fondatori».
Dal sito: www.donorione.org