Maria Assunta in Cielo

Il mese di agosto è indissolubilmente legato a Maria Assunta in cielo, una delle feste più importanti della nostra vita cristiana. Attualmente è tempo di “ferie” e la festa di Maria rischia di essere oscurata dal clima dispersivo di vacanza, tanto che ci scambiamo laicamente l’augurio di “buon ferragosto” anziché “buona festa dell’Assunta”.
L’assunzione al cielo di Maria, persona completa con il suo corpo, costituisce l’esempio perfetto della pienezza di vita a cui tutti siamo chiamati, dopo la nostra morte.

In questo giorno la Chiesa celebra la solennità di Maria SS.ma, che viene assunta in Cielo. Aveva vissuto tra noi, condividendo tutto di noi, tranne il peccato e tra noi passò quasi inosservata, a Nazareth, per la sua povertà e la sua umile famiglia. Quello che non aveva in comune con noi era il suo essere immune dal peccato, Immacolata, per la sola ragione che doveva essere Madre degna del Figlio di Dio. Non cercò di mettersi in mostra, la bellezza di Maria era totale ed integra, lasciò una scia di innocenza.
Maria è la Mamma, che ha saputo amare il figlio fino in fondo, condividendo con Lui tutto, Lo seguì nel non facile periodo dell’evangelizzazione, accogliendo in sé gioie e contrasti, dolori e zelo. Questo amore la portò a starGli vicino fin sotto la croce. Il Vangelo descrive quel momento drammatico e di immenso amore con queste parole: ‘Stava presso la croce’: come mamma che non abbandona il figlio, mai. E Lo attese nella resurrezione. Fu con gli apostoli nel giorno della Pentecoste e stette con loro, come a ricordare l’amore del Figlio, fino al momento del passaggio al Cielo: «Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso».

Dal sito: donorioneitalia.it