Mi chiami “matto”

Mi chiami “matto”
ma non credo sia esatto.
Vivo in un mondo tutto mio
in una condizione di eterno oblio.
Rido, piango e mi dispero:
come sono a onor del vero?
Il mio stato d’animo è assai complicato,
non so descriverlo ma ne sono estasiato!
Non guardarmi furtivo da lontano
avvicinati e allunga la tua mano,
invece di starmi distante
cerca di capirmi: sarà appagante.
Non pensare che io sia scemo
siediti accanto a me, ne parleremo.
Non crederti superiore perché chi lo ha detto
che tu sei migliore ed io un abietto?
Sei tu che devi trovare la tua dimensione,
perché se mi deridi e giudichi
sono io che ti chiamo “buffone”.

               Cinzia A.