MLO: Dov’era Dio ad Auschwitz? In un Rosario fatto di pane!
PRIVARSI DEL CIBO PER NUTRIRSI DI DIO: tra gli oggetti custoditi nel museo di Auschwitz c’è un Rosario di PANE, fatto da una giovane detenuta polacca, Franciszka
· DOV’ ERA DIO? È la domanda che abbiamo sentito pronunciare tante volte di fronte all’orrore dei campi di concentramento. Ed è lo stesso interrogativo che nasce di fronte ad ogni esperienza di male che ci si para davanti. Può restare un mistero in cui la vista umana sprofonda, senza isposte filosoficamente risolutive
· NON SAPPIAMO RISPONDERE a tavolino agli interrogativi su Dio e il male, ma ci sono TESTIMONIANZE DI UOMINI E DONNE CHE PORTANO SCRITTO: DIO ERA CON ME NELL’ORA PIÙ BUIA DELLA MIA VITA. Ed è questo l’orizzonte umano che ci sfida. VORREMMO UN DIO che spazza via ogni briciola di male e dolore, SIAMO IN COMPAGNIA DI UN DIO CHE RESTA E STA CON NOI IN OGNI ABISSO O ANGOLO DI ORRORE.
· IL “CORRIERE” ha intervistato Jadwiga Lech responsabile del Museo di Auschwitz. Il suo ufficio quello in cui lavorò Wirths, medico del lager, superiore di Josef Mengele. E’ una stanza che si affaccia sull’unica camera a gas rimasta. Le parole di questa donna che vive ad Auschwitz, e si trova anche ad accompagnare turisti che scambiano quel posto per un’attrazione dove scattarsi un mucchio di selfie, sono piene di VOLTI, OGGETTI, DATI.
- QUALE RICORDO DEI SOPRAVVISSUTI L’HA TURBATA DI PIÙ? Quella che un prigioniero osservò dalla finestra che dava sul cosiddetto “MURO DELLA MORTE”, il luogo dove venivano fucilati i detenuti politici e le famiglie dei partigiani polacchi. Un giorno vi furono condotti UN PADRE, UNA MADRE CON UN PICCINO FRA LE BRACCIA E UNA FIGLIA DI 10-11 ANNI.
- MENTRE ASPETTAVANO DI MORIRE, LA BAMBINA, ben vestita e pettinata, si accorse di avere una macchia di fango su una scarpa. Allora s’inumidì un dito con la saliva e la pulì. In quell’istante arrivò Gerhard Palitzsch, che li uccise uno alla volta a colpi di pistola!!!
- DOV’ERA DIO? IN UN ROSARIO DI PANE...
- Allora, come la mettiamo con Dio? E’ la domanda che il giornalista fa a bruciapelo alla signora Lech, dopo l’aneddotto straziante della bimba uccisa. E lei non si perde in astrazioni, non riuscivo a trovare risposta, come gli innumerevoli israeliti, cattolici e protestanti che in questo inferno sulla terra persero tra patimenti inenarrabili non solo la vita ma prima ancora LA FEDE. Finché un giorno mi sono fermata ad osservare UNO STRANO OGGETTO rinvenuto nel nostro archivio. Lo costruì un prigioniero, inanellando minuscole palline fatte con la mollica del pane. UN ROSARIO.
- MI HA SCONVOLTO. CHI MAI AD AUSCHWITZ si sarebbe privato del razionatissimo cibo per il corpo ALLO SCOPO DI ALIMENTARE LA SUA ANIMA, SE NON AVESSE CREDUTO IN DIO e nella vita eterna?
- Tutto è qui anche nel niente a cui può essere ridotto un essere umano. Non manco di nulla, dice il Salmo. Non manco di nulla solo mio Padre è qui con me.
· UNA CORDATA DI INCURSORI DISARMATI Quante grandi testimonianze di bene escono da Auschwitz?
MASSIMILIANO KOLBE entrò ad Auschwitz il 28 maggio 1941 e morì il 14 agosto del 1941. EDITH STEIN arrivò in quello stesso campo di concentramento il 7 agosto 1942 e morì due giorni dopo. A dicembre del ’42 arrivò FRANCISZKA STUDZIŃSKA, che morì nell’aprile del ’43. Il 7 settembre 1943 fu la data di ingresso di ETTY HILLESUM, morta ad Auschwitz nel vovembre del 1943. E chissà quanti altri testimoni di Cristo potrebbero aggiungersi alla lista, uomini rimasti nascosti dalla Storia. PICCOLE VOCI CHE HANNO BALBETTATO E CUSTODITO LA PROMESSA DELLA RESURREZIONE OLTRE IL FILO SPINATO DELL’ORRORE. NON SI CONOSCEVANO TRA LORO, NON C’ERA UN PROGETTO SCRITTO A TAVOLINO. EPPURE NOI ORA VEDIAMO QUESTA FILA DI UOMINI E DONNE, UNA STAFFETTA DI LUCE NEL REGNO DEL BUIO. E’ questa cordata di TESTIMONI la risposta viva di Dio al male…
- RISONANZE: …Ho dovuto andare tante volte ad Auschwitz… e invito sempre ad andare… MA BASTA UNA VOLTA... E si resta senza parole...
- ——————————————————-donalesiani@gmail.com