MLO: E’ stato il cancro a portarmi la luce – testimonianza di Carlotta Nobile
- CARLOTTA NOBILE: LA NOTTE PRIMA DI MORIRE:
“SIGNORE, TI RINGRAZIO”
- CARLOTTA NOBILE MUORE A 24 ANNI a causa di un melanoma con il cuore colmo di GRATITUDINE: “Che miracolo ho avuto a trovare finalmente tutto questo! L’ho cercata tanto questa serenità. E a un certo punto Dio ha voluto darmela! E come faccio a non dire grazie dalla mattina alla sera?!”
- LE COLONNE DELLA SUA VITA Carlotta nasce a Roma il 20 dicembre 1988 e viene battezzata il 4 febbraio 1989 nella chiesa parrocchiale di Santa Sofia a Benevento:
- + L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA DI CARLOTTA la vedono intensamente coinvolta negli studi, circondata dalla bellezza di una famiglia innamorata di lei. +L’AMORE PER L’ARTE, E LA LETTURA… A tre anni riceve il regalo più importante della sua vita: una tavolozza con dei pennelli, con cui inizia a mescolare i colori . Comincia ad amare anche LA LETTURA, preferendo le biografie di donne S. Giovanna d’Arco, Maria Maddalena, Lady Diana
- L’AMORE PER LA CARTA STAMPATA accende la passione per la scrittura che la vede a 16 anni far nascere IL SUO PRIMO LIBRO, che intitola IL SILENZIO DELLE PAROLE NASCOSTE…
- IL VIOLINO, AMICO PREZIOSO “Uno strumento, melodioso che entra nel profondo di ognuno di noi con il suo suono. Nei primi tempi non mi piaceva: ma ora so che è parte di me”.
- LA PRIMA COMUNIONE: Il 24 giugno del 1995 aveva fatto la Prima Comunione; durante quel momento meraviglioso mamma Adelina ha una dolorosa percezione: Ebbi una premonizione che neanche io ero in grado di comprendere. Cominciai a piangere a dirotto nel vederla lì sola, di spalle davanti all’altare quasi fosse una vittima abbandonata, al sacrificio
- LA NASCITA DEL FRATELLO MATTEO Il 14 dicembre del 1996, Carlotta ha la gioia della nascita di un fratellino: Matteo, il quale diventerà una figura centrale nella sua vita restandole costantemente accanto.
- IL SUO TALENTO ERA UN VALORE” Dopo le scuole medie frequenta il liceo classico, durante il quale inizia la sua prima storia d’amore con Alessandro, di alcuni anni più grande di lei, giovane studente di violino. GLI ANNI SUCCESSIVI SONO UN VORTICE DI IMPEGNI in corsi di perfezionamento musicale e partecipazioni a concerti…
- “L’IMMENSA SOLITUDINE” DI CARLOTTA Nonostante i numerosi impegni e soddisfazioni artistiche Carlotta vive una profonda inquietudine, che esprime così: Il tempo è come un vortice che ti travolge. Non riesci più ad uscirne. Ti senti navigare in un mare di ombre ed anche quando ridi a squarciagola, quando gli altri ti vedono felice e sicura tu soffri.
- LA SCOPERTA DEL MELANOMA: “PERCHÉ A ME?” Nel settembre 2011 ha inizio la svolta nella vita di Carlotta che si accorge che qualcosa è cambiato in un neo del suo polpaccio destro. Dopo averlo rimosso attende trepidante il referto dell’esame istologico che conferma trattarsi di un melanoma…
- Matteo che la chiamava da sempre “Totta” ricorda: Eravamo, una sera, sul divano nella casa a Roma. Così, dal nulla, come se stesse proseguendo con lo sguardo nel vuoto un discorso tra sé e sé, Carlotta disse: “PERCHÉ A ME?”. I miei raggelarono, senza sapere cosa dire. L’imbarazzo del silenzio fu rotto da me: “Ma perché Totta, tu credi che questa sia una punizione? Non è così. È una prova che Dio ti ha dato, per migliorare te stessa, una prova dalla quale ti rialzerai più forte di prima”. Subito dopo gli occhi di Carlotta tornarono ad illuminarsi.
- “LA VERITÀ È CHE NON MI ERO FERMATA MAI” che non avevo mai contemplato la possibilità che fosse il mio corpo a tradirmi. Avevo studiato tanto, viaggiato in lungo e in largo, conosciuto diverse culture, imparato nuove lingue, sperimentato la felicità e il dolore, e avevo accolto ogni cosa, bella o brutta, nella mia vita tuffandomi di testa e di pancia, a costo di farmi male, a costo di farmi distruggere. Quando sembra che il tumore sia stato arrestato, una PET effettuata nel giugno del 2012 riaccende l’incubo: le metastasi hanno intaccato i polmoni.
- + È STATO IL CANCRO A PORTARMI LA LUCE Dopo aver tenuto un importante concerto a Roma, la mattina del 3 marzo 2013, Carlotta il giorno dopo è in ospedale a Milano dove viene colpita da una crisi epilettica. Quando si riprende tutto è cambiato dentro di lei: Succede così, in un solo istante, in un giorno qualunque. Tac. Solo un piccolo istante. E tutta la tua vita cambia. E sai che dopo 24 anni di interiorità contorta, di ricerca continua del tuo massimo… IN UN ATTIMO CAPISCI TUTTO. Tutti i nodi si sciolgono, tutte le domande, ti rispondono esse stesse. E capisci che la vita non ti è mai sembrata così meravigliosa, unica, preziosa, piena, che il tuo respiro non era mai stato così consapevole… E capisci che se davvero serviva tutto questo per guarire nell’anima, allora le tribolazioni del corpo saresti disposta a viverle altre mille volte!
- + CAPISCI CHE È STATO IL CANCRO a permetterti finalmente di amare te stessa in un modo incondizionato, con tutti i tuoi pregi e i tuoi limiti, a godere di ogni più piccolo istante, ad assaporare ogni attimo, ogni odore, ogni gusto, ogni parola, ogni condivisione, ogni più piccolo frammento di infinito condensato in un banalissimo e preziosissimo istante. Capisci che è stato il cancro con il suo tormento, con le sue aggressività, con le sue asprezze a portarti infine la LUCE. Tac. E poi la tua vita cambia (…).
- IL DESIDERIO DI CONFESSARSI Carlotta inizia a pregare con la coroncina della Divina Misericordia, grazie alla fede ritrovata inizia ad emergere il suo lato più autentico. Il 24 marzo 2013, domenica delle Palme, ASCOLTA L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO rivolta in particolare ai giovani, rimanendone affascinata. Il successivo 29 marzo, Venerdì Santo, sente il bisogno di riaccostarsi al sacramento della confessione: con difficoltà alle ore 14 trova aperta in Via del Corso a Roma la chiesa di San Giacomo in Augusta dove il parroco, saltato il pranzo, si era reso disponibile, per chi volesse confessarsi.
- L’AMICIZIA TRA CARLOTTA E DON GIUSEPPE Dopo aver amministrato il sacramento, don Giuseppe rivela a Carlotta che il giorno prima aveva consegnato una lettera al Santo Padre in cui gli chiedeva di pregare per le persone malate di tumore. Tra i due nasce una profonda amicizia fino alla fine.
- “L’HO CERCATA TANTO QUESTA SERENITÀ. E A UN CERTO PUNTO DIO HA VOLUTO DARMELA!” Il 4 aprile 2013 parlando con la madre esclama: Che miracolo ho avuto a trovare finalmente tutto questo! L’ho cercata tanto questa serenità. E a un certo punto Dio ha voluto darmela! E come faccio a non dire grazie dalla mattina alla sera?! È troppo grande questa gioia io la voglio condividere, è troppo bella! Voglio che l’abbiate anche voi!
- ERA LA DOMENICA DELLE PALME DEL 2013. Papa Francesco parlava ai giovani riuniti in piazza S. Pietro per la Giornata mondiale della Gioventù: “Voi non avete vergogna della Croce, anzi l’abbracciate perché avete capito che è nel dono di sé, nell’uscire da se stessi, che si ha la vera gioia e che con l’amore di Dio, Lui ha vinto il male”.
- Carlotta seguiva la celebrazione dalla tv, nella sua casa di Benevento. Sentì le parole di PAPA FRANCESCO e in quel momento tutto acquistò un senso: LA MALATTIA, IL DOLORE, LA VITA CHE A 22 ANNI GIÀ SEGNAVA LA PAROLA “FINE”.
- QUANDO SI PRESENTA IL CANCRO Carlotta affronta anche la malattia come una sfida da vincere. Nell’aprile del 2012 apre una pagina Facebook, intitolata “IL CANCRO E POI” in cui posta pensieri e riflessioni che l’attraversano, condividendole con tante persone che vivono la sua stessa lotta e a cui offre sostegno e aiuto morale. E alla sua “seconda famiglia” social comunica la “cosa straordinaria” che le è accaduta “Ho trovato la fede e l’abbandono che questa croce di questo brutto cancro sia per me un’incredibile OPPORTUNITA’ DI CRESCITA, anche se a volte tutti noi ‘cancerosi’ sappiamo quanto sia difficile conviverci. (…) Il mio modo di vivere questo cancro ora, nel momento in cui si mostra più aggressivo è diventato di una SERENITÀ e di una FIDUCIA UNICHE… E tutto questo grazie alla fede e a questo straordinarioNOSTRO PAPA FRANCESCO che dice che i giovani devono portare LA CROCE CON GIOIA”.
- + TUTTI QUELLI CHE STANNO INTORNO A CARLOTTA –diventano testimoni dell’abbandono consapevole e senza condizioni a Dio che si esprime nella preghiera del PADRE NOSTRO continuamente recitata. Alla madre Carlotta scrive sms del tipo:“Mamma…il cancro è la cosa migliore che mi sia capitata…Ma è vero!!! Cioè io mi sarei persa la parte migliore di me …A me dispiace tanto non poterlo urlare a tutti. Perchè davvero è la cosa di cui sono più orgogliosa nella mia vita”
- UNA SANTA? OPPURE: “UN PÒ MATTA – come le risponde affettuosamente la madre, dilaniata dal peggiore dolore che un genitore si trovi ad affrontare –Meravigliosa però…Capace di dimostrare di amare la vita oltre ogni limite. Perciò sei e sarai aiutata”. Afferma don Trappolini. “Ho la certezza che Carlotta abbia santificato gli ultimi mesi della sua vita nel modo più canonico che conosciamo: una vita profonda di fede, di preghiera, di sofferenza. Questa sua vita lei l’ha unita a Cristo crocifisso. Questa è santità. Io penso proprio che la santità è l’incontro con il Signore”.
- RISONANZE PERSONALI... Ma da dove viene questa pace a una ragazza così BELLA E DOTATA MA che… sta morendo di tumore?_____________________________donalesiani@gmail.com