MLO marzo: li amò sino alla fine!

I LOVE YOU FOREVER: è una simpatica frase che i giovani innamorati scrivono sui muri. .Nella realtà il  “per sempre” fa paura. L’impegno totale e definitivo, ci sembra un carcere. Ci stanchiamo di tutto e di tutti. Preferiamo vivere all’insegna del…”Proviamo”!  Lasciandoci sempre un’ uscita di sicurezza.  Chiediamoci: si può continuare a fare ”prove” per tutta la vita? Vivere “alla giornata”, aiuta a maturare come persone? O ci lascia tutti, giovani e adulti, in balia della nostra instabilità emotiva?               Ci può illuminare la figura del “Servo del Signore” di cui ci parla Isaia. In mezzo a mille difficoltà, Egli ha perseverato fino alla fine nella sua missione… Come Gesù che  “Avendo amato i suoi li amò sino alla fine” (Gv. 13,1ss) Un esempio per noi. E un augurio perché la Pasqua che celebriamo nei riti diventi impegno e novità di vita.

 Sei vissuto in esilio tra gente disperata. Che fare?

«Confortate, confortate il mio popolo! Fate coraggio agli abitanti di Gerusalemme, e annunziate loro: La vostra schiavitù è finita, la vostra colpa perdonata (40,1)

  • Se soffriamo significa che Dio ci ha abbandonati?

Come un pastore conduce il suo gregge: prende in braccio gli agnellini, li porta sul petto e ha cura delle pecore che partoriscono, così Dio provvede per il suo popolo». (40,9ss)

  • Siamo vermiciattoli ma… amati da Lui!

« Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Non temere, sono qui ad aiutarti. Sei piccolo e debole come un verme, ma non temere: io ti aiuterò. Io, il Santo d’Israele, sono colui che ti salva. (41,10ss)

  • Con Lui vicino, il deserto si cambia in sorgente d’acqua?

«Il mio popolo è come povera gente assetata, dalla gola riarsa: cerca acqua ma non ne trova. Io, il Signore, esaudirò la loro preghiera. Non li abbandonerò mai. Trasformerò il deserto in un lago e la terra arida in sorgenti d’acqua. (41,17s)

  • All’inizio di tutto c’è stata una particolare chiamata di Dio?

Ecco il mio servo che io sostengo,  il mio eletto di cui mi compiaccio.             Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. (42,1)

  • Che metodo usavi per farti ascoltare?

Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. (42,2)

  • Ma eri anche forte?

Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole. (42,4ss)

  • Quale missione speciale ti ha affidato il Signore?

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni,  perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. (42,6ss)

  • Quale certezza di fondo ti sosteneva?

«Non temere! Se tu attraverserai fiumi profondi, io sarò con te: le acque non ti sommergeranno. Se passerai attraverso il fuoco, tu non brucerai. Io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo d’Israele che ti salva. Per me sei molto prezioso, io ti stimo e ti amo,  Non temere, io sono con te! (43,1ss)

  • Nei momenti di scoraggiamento, dove trovavi la forza?

Io ho pensato: inutilmente mi sono affaticato, ho consumato tutte le mie forze, senza risultato. Ma è il Signore che garantisce il mio diritto, è Dio che ricompensa il mio sforzo.  Egli mi ha chiamato fin dalla nascita, per essere il suo servo, per ricondurre a lui il popolo d’Israele. (49,4ss)

  • Ad un certo punto hai sentito che la tua missione si ampliava

Mi ha detto: «Tu sei mio servo, non soltanto per radunare le tribù di Giacobbe, per ricondurre a me i superstiti d’Israele. Faccio di te anche la luce delle nazioni, per portare la mia salvezza in tutto il mondo». (49,6s)

  • Ti rendevi conto che questo comportava maggior sofferenza?

Dio, il Signore, ogni mattina mi insegna ad ascoltarlo, e io non gli resisto né mi tiro indietro. Ho offerto la schiena a chi mi batteva, la faccia a chi mi strappava la barba. Non ho sottratto il mio volto agli sputi e agli insulti. (50,4s)

  • Cresceva anche la sensazione della Sua vicinanza?

Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso. Il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole? (50,7s)

  • Quale era la segreta speranza che ti sorreggeva?

Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e molto innalzato. I  re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. (52,13s)

  • Per noi bellezza e successo sono importanti: tu potevi contarci?

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (53,2s)

  • Ognuno tende a dare la colpa agli altri. Tu cosa hai fatto?

 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori.  Noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. (53,4s)

  • Guariti per… le tue piaghe: che senso ha?

Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.  Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. (53,5s)

  • Oggi ha ragione chi grida più forte… E TU hai scelto di tacere?

Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello,  come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo. (53,7s)

  • Avresti potuto salvarti… Perché ti sei offerto spontaneamente?

Quando offrirà se stesso in espiazione,  vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. (53,10s)

  • Dunque la sofferenza innocente, che tanto ci scandalizza, sarebbe  salvezza per il  mondo?

Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. (53,11)

  • Per essere efficaci non bastano le parole, occorre ben altro…cosa?

Perciò io gli darò in premio le moltitudini,  perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. (53,12)

LA SUA “VENDETTA”  È  LA CROCE

 

Noi abbiamo bisogno di Dio. Di quale Dio?                                        …il profeta si rivolge a un popolo oppresso dicendo:                                        “La vendetta di Dio verrà” (35,4).                                                                        Il profeta stesso rivela in che cosa essa consiste:                                                 proprio nella bontà risanatrice di Dio.                                                         La spiegazione definitiva della parola del profeta,                                                      la troviamo in Colui che è morto per noi sulla Croce:                                                                                                                          La sua “vendetta” è la Croce:                                                                       il “No” alla violenza,                                                                           “l’amore fino alla fine”.                                                                                 È questo il Dio di cui abbiamo bisogno.