Natale 2019 delle Comunità Orionine Genovesi col Direttore Generale
Anche quest’anno, Don Tarcisio Vieira, Direttore Generale della congregazione fondata da San Luigi Orione, domenica 15 dicembre, ha voluto mantenere l’usanza, iniziata dal fondatore, di essere presente alla tradizionale festa natalizia della famiglia orionina genovese e ha salutato fraternamente i religiosi, i numerosi collaboratori e“amici”, gli ospiti e i volontari del Piccolo Cottolengo.
Nella chiesa medioevale di San Giovanni in Paverano, Don Dorino Zordan, direttore della “Costellazione della Carità” (le varie istituzioni orionine di Genova), ha espresso il sentimento di tutti dicendo: “La famiglia orionina genovese la saluta e accoglie con gioia” .
Don Tarcisio si è sentito in famiglia e ha manifestato la sua contentezza di poter celebrare insieme la giornata “della gioia” e di rendere partecipi i presenti delle situazioni riguardanti le comunità orionine sparse nel mondo.
All’inizio della celebrazione eucaristica, Don Tarcisio ha osservato che il color rosa delle numerose volontarie coincide con quello della liturgia odierna e ha dichiarato: “È una gioia essere qui a festeggiare il Natale con voi; celebriamo Dio qui presente”. Nell’omelia ha ricordato che la liturgia invita a gioire perché ci viene annunciato che il Natale è vicino e che Dio viene a salvare soprattutto gli smarriti di cuore. La vera gioia si ottiene andando incontro alle necessità degli altri. Don Orione diceva: “Gesù non ci ha amati a parole, ma coi fatti. Con mitezza diamoci la mano, camminiamo, seminiamo opere di bontà, sentiamo il grido di tanti nostri fratelli. Dobbiamo fare del bene sempre, a tutti; del male mai, a nessuno.
L’incontro tra il superiore generale e i numerosi amici, volontari e collaboratori dell’istituzione è continuato nel vicino salone San Lorenzo. Lì Maurizio, un ospite in carrozzella del reparto San Gabriele, rinato solo al ”Don Orione”, ha ringraziato gli orionini per ciò che fanno, ha salutato l’illustre ospite e ha espresso il proprio incoraggiamento affinché continui ad andare in tutto il mondo a portare la parola e le opere di Dio, sotto la protezione di San Luigi Orione. Don Tarcisio ha ringraziato e ha iniziato la propria relazione citando una lettera scritta dal fondatore a Claypole, in Argentina, per gli “Amici” genovesi, nella quale è scritto: ”Col mio cuore spesso sono con voi; prendo una pausa ogni giorno, guardo ciascuno e prego; ricordo le foto dei vostri familiari, poi torno dai miei poveri”. Don Orione si vedeva in mezzo ad una grande famiglia, anche con gli amici che ogni giovedì andavano a trovarlo a Genova, in via Bosco. Dopo questa premessa, il relatore ha ricordato il collegamento tra gli amici genovesi e la missione di Bonoua, in Costa d’Avorio, dove quest’anno la “Maison de la santè” e il santuario di “NS. de la Garde” hanno ospitato l’assemblea di verifica della congregazione anche per festeggiare il 50° di fondazione della missione.
Don Angelo Girolami, chiamato in causa, che è stato uno dei primi ad andare in Africa, ha parlato dello sviluppo della parrocchia, del centro professionale, di quello per disabili e ha mostrato sorpresa e gioia perché ci sono tanti seminaristi e 130 religiosi. Uno di essi, P. Raymond è diventato vescovo. Nel ‘78 c’erano solo tre missionari che ricevevano aiuti da volontari genovesi e da professionisti medici e tecnici esperti, invitati dal pioniere Don A. Mugnai. Bonoua, da paese di missione, è diventato paese di 20 missionari, che vengono anche in Italia.
Ripresa la parola, il brasiliano Don Tarcisio ha parlato delle missioni in Amazzonia, quella di Araguaina che ora è diocesi: gli orionini si occupano della chiesa, di gestire la scuola e il dispensario e intervengono nei piccoli villaggi e nelle città. La chiesa è preoccupata per la foresta amazzonica nord-orientale dove non c’è legalità e si rischiano incendi. I missionari sono attivi a Boavista, dove hanno soccorso tanti profughi in fuga dal Venezuela. Nei villaggi della foresta mancano sacerdoti. Nei villaggi, anche a motivo delle grandi distanze, ritornano solo in occasione del matrimonio delle stesse persone che hanno battezzato.
Si organizzano nuove missioni in Kenya e in India. Una volontaria ha affermato: “Tutto ha avuto inizio dal cuore di San Luigi Orione”.
Alla fine il relatore ha riconosciuto: ”Necessaria la vicinanza degli amici e dei collaboratori. Il carisma e l’insegnamento di Don Orione sono universali e fanno del bene a tutti. Occorre conoscerli e farli conoscere negli ambienti in cui ciascuno di noi vive e opera. Pregate per noi”.
Al termine ha suggerito di: “Sentire nel cuore Gesù che viene”, ha augurato un gioioso Natale a tutti, insieme a Don Dorino. Questi gli ha rinnovato l’invito a tornare l’anno prossimo e ha invitato tutti a condividere la mensa fraterna e ad assistere allo spettacolo pomeridiano intitolato: ”Il Natale fatto di incontro e condivisione”, nel quale sono stati protagonisti gli ospiti della “Costellazione della Carità”, seguiti dagli animatori e accompagnati dai musicisti e dallo stesso coro che ha cantato in chiesa, guidato magistralmente da Micaela Mio. La festa si è conclusa con panettone, cioccolata calda e scambi di auguri .
Tullio Fognani