Natale degli “Amici di Don Orione” insieme al Direttore Generale
Seguendo l’esempio del fondatore Don Orione, il direttore generale della congregazione, don Flavio Peloso anche in occasione del recente Natale, è venuto a festeggiare tale ricorrenza insieme alla ”famiglia” orionina genovese e agli ”Amici di Don Orione”.
Il “Meeting” si è svolto nella millenaria chiesa di S. Giovanni in Paverano e nel vicino salone S. Lorenzo.
Don Flavio ha detto che, come a Don Orione, anche a lui fa bene venire, perché nella “Costellazione della carità” del Piccolo Cottolengo genovese c’è un vero presepe, dove si apprezza il ”Sorriso buono di Dio” e si prova un’atmosfera di famiglia. In esso brillano tante storie: la Grazia divina è come l’elettricità che le illumina. Gesù è il “Sorriso” di Dio che ci porta nel cuore e ci solleva come su ali d’aquila.
La nascita di Gesù è il vero “Big bang” della vita e fa muovere tutto.
Nel presepe di Genova tutti si sentono a casa, anche Don Flavio che, appena arrivato, si è sentito salutare calorosamente da Claudio, un ospite del ”Moresco” di Bogliasco (GE), che gli ha fatto venire in mente l’arcangelo Gabriele, apparso a Maria SSma per annunciarle che sarebbe diventata la madre del Salvatore.
Lei, col suo “Fiat”, diede la sua “password” al Signore: perciò Lui ci mandò Gesù, per parlare di persona all’umanità.
Anche a noi conviene dare la nostra “password” dicendo: ”Credo”,” Ti amo”, “Vieni”…, per consentirgli di comunicare nel “sito” della nostra vita: questo ci apre al Suo Amore , alle Sue meraviglie, all’unione con Lui e tra di noi.
Nel presepe del Signore tutto è nobile, tutti hanno un ruolo, un significato; nessuno viene scartato né emarginato. Invece, dove Dio non c’è, si tende a scartare, ad eliminare chi ha qualche difetto o chi semplicemente dà fastidio.
Se nel nostro “sito” c’è il Signore, tutto viene riordinato: Egli scrive dritto anche sulle nostre righe storte e ravviva il lucignolo fumigante. Tutto vale quanto vale la presenza di Dio in noi.
Col Signore la nostra vita sarà sempre bella: ”Chi ama Dio è sempre sereno e il dolore non si differenzia più dalla gioia…, ed è un Paradiso” (Don Orione).
San Luigi Orione era contento perché, per lui, Dio era la sorgente dell’acqua che zampilla per la vita eterna. Non si sentiva mai solo e, sempre con la corona del rosario, non perdeva mai tempo.
Aveva sempre tempo da dedicare ai bisognosi o ai terremotati: non solo in Italia, ma anche in America, dove fondò vari istituti in Brasile, Argentina, Cile, Uruguay. Perciò lo si potrebbe definire l’eroe dei due mondi nel segno della carità.
Don Flavio ha ricordato la manifestazione missionaria del 9-3-’14 con la banda orionina di Borgonovo (PC), che ha risvegliato il capoluogo ligure al porto antico, per la celebrazione del 100° anniversario della partenza dei primi missionari da Genova.
Tale festa si è conclusa nella cattedrale di S. Lorenzo, in ringraziamento al Signore per il bene diffuso in cento anni, mediante un abbraccio mondiale che anche oggi sta dando i suoi frutti
(Sacerdoti orionini ivoriani vengono a fare i missionari in Italia).
Don Flavio ha affermato: ”Noi testimoniamo la Provvidenza di Dio: ciò che è importante lo fa il Signore, come nelle missioni in forte sviluppo, ad es. in Africa e in Ukraina”. Là, con le comunità di preghiera e la promozione umana dei disabili, si tocca con mano che: ”Solo la Carità salverà il mondo”(D.Orione).
L’oratore ha invitato a sviluppare la “fantasia della carità”, a compiere nuovi gesti, ad iniziare nuove opere di prossimità, come “l’Abbraccio di Don Orione” di Genova-Quezzi, che accoglie neonati lasciati in ospedale in attesa di adozione e madri in difficoltà. La fantasia della Carità viene dal cuore.
Essere aperti alle emergenze è questione di autenticità per la chiesa e per la congregazione: lo dice anche il Papa.
Le nuove povertà, anche spirituali e psicologiche, hanno bisogno più di relazioni che di istituzioni.
Anche dove sono predisposti tutti i servizi, tanti giovani rimangono inebetiti, a fumare davanti alla televisione (come a Londra, dove un bambino su tre ha i genitori separati).
Senza il presepe, privi di una visione di insieme, manca il senso della vita e non si realizza il progetto di Dio.
Don Orione diceva: “La perfetta letizia è nella totale dedizione di sé a Dio e agli altri”.
Prima di concludere, il direttore generale ha annunciato che il 6, o il 7, o l’8 marzo prossimi, Papa Francesco si recherà a Roma-Monte Mario, presso le istituzioni orionine, per festeggiare il 50° anniversario della prima messa in lingua italiana, celebrata dal Papa Paolo VI in quel luogo, a conclusione del concilio Vaticano II°.
Don Flavio ha espresso: ”Grazie a Dio, agli ospiti, ai confratelli, agli operatori, ai volontari, agli amici, ai giovani della parrocchia, ai collaboratori che considera ”fratelli” e “apostoli” con lo stesso carisma del fondatore Don Orione.
A tutti ha augurato un sereno e gioioso Natale e un migliore anno 2015, invitando a partecipare alla festa del Papa a Roma-Monte Mario.
Al termine, il Direttore delle istituzioni orionine di Genova, Don Alessandro D’Acunto, ha ringraziato Don Flavio e tutti i presenti e, porgendo i propri auguri, al posto del tradizionale “Caffè”, ha offerto un’ottima colazione e l’invito a partecipare allo spettacolo natalizio pomeridiano, organizzato, con gli ospiti e coi bambini della vicina scuola, dal funambolico Giuseppe Pellegrini e dagli animatori dell’istituto.
Questo ”meeting” è servito, grazie a Dio, a cementare i rapporti , ad approfondire l’identità orionina di “Amici” e collaboratoratori, a condividere le attività della congregazione e ad iniziare il nuovo anno con rinnovato impegno, per “Instaurare omnia in Christo” (Don Orione),ciascuno esercitando il proprio ruolo nel presepe del Signore.
Tullio Fognani