
Lettera della Famiglia Carismatica Orionina per il 19 marzo 2020
“AFFIDARE A SAN GIUSEPPE L’ITALIA E IL MONDO INTERO”.
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Il 19 marzo prossimo, la Chiesa celebra la Solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale. È una celebrazione carica di significato per l’attuale situazione di emergenza sanitaria che vive l’umanità intera a causa della diffusione del coronavirus. In questo momento, abbiamo notizie che la nostra Famiglia Orionina è stata duramente colpita in Italia, specialmente nelle città di Bergamo e di Tortona.


CORONAVIRUS, LETTERA DEL CONSIGLIO GENERALE: “AFFRONTARE EMERGENZA CON CARITÀ E GENEROSITÀ”
Il Consiglio generale dell’Opera Don Orione ha scritto una lettera rivolta a tutti i confratelli, in vista dell’80° anniversario del “dies natalis” di San Luigi Orione del prossimo 12 marzo.
QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA [PDF]
Dal sito: www.donorione.org
Uniamo le forze contro il Coronavirus e la cultura dello scarto
In piena epidemia di Covid-19, attraverso Interris.it il giurista cattolico Francesco D’Agostino, membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita, lancia un appello alla solidarietà: “I deboli, i disabili e gli anziani non sono pazienti di serie B”
Vuoti a perdere
La confusione regna sovrana, nella comunicazione, nella cultura, persino nella scienza e purtroppo anche sui valori. Mentre siamo alle prese con la prima epidemia dell’epoca social, contribuiamo a farci del male corrodendo le basi della nostra civiltà.
Quel mattino di Pasqua
Gesù lo aveva annunciato che nel giro di pochissimo tempo, in tre giorni, sarebbe risorto dai morti, ma i discepoli non capirono, e solo la mattina di Pasqua riconobbero che la missione del Messia era quella di dare la vita attraverso la sua morte.
Il sorriso di Don Orione
“Don Orione parlava con la sua figura, gli occhi, i sorrisi. I suoi sorrisi facevano del bene e riempivano il cuore di pace” (dal libro in memoria di Don Orione nel primo anniversario della sua santa morte,
XXVIII Giornata Mondiale del Malato
Entriamo in Cattedrale con il nostro carico di perle preziose, le ospiti del Piccolo Cottolengo di san Luigi Orione e, nella penombra iniziale della chiesa, brilla una statua della “Immacolata Concezione”, piccola, fragile, tenera, un’”ostia” ma… che potenza simboleggia!
Don Enrico Contardi
Amico e missionario pure lui, Don Giuseppe Dutto affermava che Don Enrico Contardi “forse la maggior parte degli stessi figli di Don Orione non l’hanno conosciuto che di nome perché era in Argentina fin dal febbraio 1932”
Don Giulio Cremaschi
“Il maestro dei novizi è di poca, anzi di ruvida apparenza, ma fine e di molto discernimento. Ho stima di lui che è venerato da chi resta e da chi va e tutti lo portano nel cuore anche dopo anni e anni che sono usciti dal noviziato”.
I Fratelli Perlo
Anche i fratelli Perlo, Don Clemente e Don Pino (detto Pierino), erano amati e stimati in ugual misura, sebbene non abbiano goduto degli stessi tempi. Il primo, infatti, concluse il suo cammino a 98 anni,
Guarirai, guarirai
Eravamo più di cento riuniti all’ingresso del “Paterno”, il 21 ottobre 1931. Quando comparve, Don Orione spalancò i suoi grandi occhi ed il suo volto si illuminò, vedendo davanti a sé tante speranze. Ci benedisse.
Una curiosa simbiosi
Il genovese che non ha conosciuto Don Gerardo Durante o è troppo giovane o non ha avuto a che fare con problemi assistenziali, specie con il Piccolo Cottolengo di Castagna, dove lo accolse, nel 1936,
I Fratelli (Religiosi senza sacerdozio, chiamati anche coadiutori)
Fratel Eugenio José
Si racconta: “Un giorno il mio padrino, viaggiando in treno da Miguel Burnier a Ponte Nova (Brasile), si incontrò con Padre Antonio Pagliaro.
Si vede che Don Orione ti voleva con sé
Don Orione, nel 1933, aveva aderito a gestire il santuario di Ortonovo (SP) e scriveva: “Anche questo santuario di Ortonovo si allineerà agli altri che la Congregazione ha in varie parti d’Italia e anche all’estero.
Don Arcangelo Perciballi
Capita nella vita d’essere maltrattati, anche in buona fede. È, tra gli altri, il caso del nostro Arcangelo, rimproverato ingiustamente dalla propria insegnante.