Il nome di Dio è misericordia
da conversazione di Andrea Tornielli con Papa Francesco
Che cos’è per lei la misericordia?
Etimologicamente, misericordia significa aprire il cuore al misero. E subito andiamo al Signore: misericordia è l’atteggiamento divino che abbraccia, è il donarsi di Dio che accoglie, che si piega a perdonare. Gesù ha detto di non essere venuto per i giusti, ma per i peccatori. Non è venuto per i sani, che non hanno bisogno del medico, ma per gli ammalati. Per questo si può dire che la misericordia è la carta d’identità del nostro Dio. Dio di misericordia, Dio misericordioso. Per me questa è davvero la carta d’identità del nostro Dio. Mi ha sempre colpito leggere la storia d’Israele come viene raccontata nella Bibbia, nel capitolo 16 del Libro di Ezechiele. La storia paragona Israele a una bambina, alla quale non fu tagliato il cordone ombelicale, ma venne lasciata nel sangue, gettata via. Dio la vide dibattersi nel sangue, la ripulì, la unse, la vestì, e quando fu cresciuta l’adornò di seta e gioielli. Ma lei, infatuata della sua stessa bellezza, si prostituì, non facendosi pagare, ma pagando lei stessa i suoi amanti. Dio però non dimenticherà la sua alleanza e la metterà al di sopra delle sue sorelle maggiori, perché Israele si ricordi e si vergogni (Ezechiele 16, 63), quando le sarà perdonato ciò che ha fatto.
Questa per me è una delle rivelazioni più grandi: continuerai a essere il popolo eletto, ti saranno perdonati tutti i peccati. Ecco:
la misericordia è profondamente unita alla fedeltà di Dio. Il Signore è fedele perché non può rinnegare se stesso. Lo spiega bene san Paolo della Seconda Lettera a Timoteo (2,13): «Se siamo infedeli, Lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso». Tu puoi rinnegare Dio, tu puoi peccare contro di Lui, ma Dio non può rinnegare se stesso, Lui rimane fedele.