I ragazzi di Firenze, 50 anni fa
Il 4 novembre 1966, cinquanta anni or sono, si verificava l’alluvione a Firenze, tragica per uomini e cose. Si suole far nascere il volontariato in quella circostanza, cosa non del tutto esatta. Tuttavia è innegabile che quella gioiosa allargata disponibilità abbia attirato l’attenzione ed il plauso. Anche il Piccolo Cottolengo vi prese parte. Riportiamo dal nostro bollettino, ancora agli esordi, testi e foto dell’epoca, scusandoci per la qualità non eccelsa.
Il Direttore Provinciale Don Severino Ghiglione ha rievocato le recenti e dolorose alluvioni che hanno colpito la Toscana e particolarmente Firenze, dove la Piccola Opera ha un Istituto che accoglie cinquanta giovani subnormali. L’inondazione del 4 novembre ha coinciso con l’andata al Centro di Firenze della Dott.ssa Maria Luisa Volpe del Piccolo Cottolengo di Genova, la cui presenza è valsa ad assicurare i primi soccorsi medici ai giovanetti completamente isolati dalle acque. La gravità dei danni subiti, la mancanza di acqua, gas, luce e la distruzione delle attrezzature di cucina, di lavanderia e dell’impianto di riscaldamento ci hanno costretto a trasferire provvisoriamente circa 20 giovani alla casa del Boschetto (Rivarolo) di Genova, mentre altri venivano affidati alle famiglie o collocati presso privati artigiani i quali, oltre al lavoro, data la gravità della circostanza, hanno concesso anche un alloggio. Il Direttore Provinciale comunicava con soddisfazione che i lavori di sgombero delle acque e dei detriti era pressoché terminato. Anche gli impianti di lavanderia, cucina e riscaldamento, rifatti, erano in fase di installazione. Sperava quindi di poter disporre per il rientro a Firenze dei ragazzi ospiti di Genova entro breve spazio di tempo. Rivolgeva il suo pensiero grato agli Amici per la preziosa collaborazione data anche in questa circostanza. Le offerte ricevute hanno permesso di accelerare il funzionamento della casa di Firenze.