Un nuovo Acquario a Paverano

Sempre più spesso, sentiamo parlare di pet therapy, ossia di trattamenti terapeutici mediante il contatto, visivo e non, con alcune specie di animali ritenute “benefiche” ai fini della salute e del benessere. Quando si parla di pet terapy spesso ci si riferisce a cani e gatti, uccelli e roditori, ma 
attualmente la ricerca in questo campo si sta evolvendo su altri fronti, e in particolare anche verso la via dell’acquariofilia.

Già da diversi anni, gli acquari, piccoli o grandi che siano, vengono allestiti all’interno di uffici, sale d’aspetto, ospedali e luoghi di pubblica utilità, soprattutto per un gusto estetico, per dare maggior valore visivo al locale. Oltre ai suoi effetti generici, attualmente l’acquario terapia è in fase di studio, soprattutto da parte di alcune università estere, per testarne e affinarne l’uso come supplemento nelle terapie per alcune patologie, in particolare sulle persone anziane che presentano disturbi cognitivi: questi studi hanno dimostrato come, l’osservazione di vasche contenenti pesci colorati crei dei benefici da non sottovalutare. Si è dimostrato come l’attenzione, il rilassamento e l’umore aumentino. Inoltre gli aspetti rilevati sono molteplici: l’osservazione di un acquario può portare benefici al sistema cardiocircolatorio, riducendo il battito cardiaco e diminuendo la pressione sanguigna. Un aspetto che è importante sottolineare è che più un acquario presenta biodiversità (ed è quindi completo di piante, pesci, ed altri organismi acquatici) più è capace di catturare l’attenzione completa dello spettatore, inducendo così un effetto di rilassamento. Secondo i ricercatori di uno studio di riferimento sul tema: “gli acquari rappresentano un’oasi di calma e relax in questi tempi di ritmi lavorativi e urbani frenetici e stressanti”. Da ciò, emerge che si può imparare dai pesci a rallentare e rilassarsi.

Proprio l’effetto di rilassamento indotto da un acquario può essere molto utile a tutte quelle persone che, per una qualunque ragione, sono impossibilitate ad entrare in contatto diretto con la natura. È il caso di persone ricoverate permanentemente in case di riposo, o di pazienti affetti da malattie neurodegenerative, o ancora, da persone con disabilità.

Era solito, prima dell’emergenza sanitaria, incontrare Signori e Signore ad ammirare insieme ai propri cari l’imponente acquario posto proprio all’ingresso della nostra Casa di Paverano: spesso i suoi colorati abitanti erano l’occasione per scambiare due chiacchiere diverse dal solito magari con il sottofondo musicale che proveniva dal salottino dove il pianista allietava le mattinate.

Negli ultimi tempi però l’acquario aveva bisogno di una manutenzione straordinaria, infatti, periodicamente è necessario riallestire e rivedere la disposizione degli arredi e il ripopolamento dei pesci nelle vasche (soprattutto quelle di dimensioni così grandi).

Ed è proprio da queste premesse che il Sig. Gianni Dagostino, acquariofilo da una vita e volontario dell’Opera Don Orione, ha pensato di dare un nuovo aspetto al nostro. Da cinquant’anni è un appassionato di acquari (è stato proprietario di un negozio storico genovese) e, durante una lunga telefonata, ci racconta di quando andava a reperire le specie di pesci più rare in tutt’Europa. Una passione forte la sua, più che un lavoro; ed ora che è in pensione, ha messo a servizio la propria esperienza in questo nuovo ed avvincente progetto: insieme ad altri due volontari Ivano Bazzurro e a Marco Repetto (operai specializzati che lavorano al Don Orione) hanno svuotato e pulito l’intera vasca… e stiamo parlando di quasi 2000 litri di capienza!! È stato necessario entrarci dentro, nel senso letterale del termine, per poter procedere con le operazioni di pulizia e riallestimento.

Grazie alla collaborazione del negozio Animal’s Club (riferimento per tutti gli acquariofili genovesi sito in corso De Stefanis) che ci ha donato alcuni materiali, è stato possibile rivedere completamente tutti gli arredi, i pesci e le piante. Sono stati accuratamente scelti gli arredi in modo da ricreare i nascondigli presenti in natura e successivamente è stata inserita la popolazione tenendo conto delle caratteristiche dell’acqua: il signor Gianni ha pensato subito ai pesci della famiglia dei ciclidi, specie di pesci diffusi in natura in Africa, nella parte mediterranea del Medio Oriente e nel continente americano.

L’obiettivo del Signor Gianni è ambizioso e ha richiesto fino ad oggi un gran lavoro e prevede una manutenzione costante e almeno bisettimanale. La nostra vasca oggi, grazie al lui, ha cambiato aspetto, è ancora incompleta ma sicuramente armoniosa e piacevole alla vista, pronta per essere ammirata dai nostri Signori insieme alle loro famiglie, amici e volontari (non appena la fine di questa emergenza lo renderà possibile), perché la qualità di vita delle persone che abitano le nostre Case passa anche dalle piccole cose e ripensare alcuni spazi in quest’ottica è imprescindibile.

Agnese Mongiardini