XV Capitolo Generale dei Figli della Divina Provvidenza: “Gettiamoci nel fuoco dei tempi nuovi”
Mancano ormai pochi giorni all’inizio del Capitolo Generale che si svolgerà a Montebello della Battaglia dal 31 maggio al 18 giugno 2022. Il Capitolo Generale, è la suprema autorità dell’istituto religioso a norma delle Costituzioni.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
L’insieme dei compiti svolti dal Capitolo Generale, il Codice del Diritto Canonico (CIC) nella seconda parte del can. 631, § 1 stabilisce: “Al capitolo compete soprattutto: tutelare il patrimonio dell’istituto di cui nel can. 578 e promuovere un adeguato rinnovamento che ad esso si armonizzi; eleggere il Moderatore supremo, trattare gli affari di maggiore importanza e inoltre emanare norme, che tutti sono tenuti ad osservare”.
Come si vede si tratta di cinque compiti principali, ben individuati, e da cui dipende la vitalità dell’Istituto e del suo carisma.
Il Capitolo Generale costituisce così per sua natura, un momento fondamentale nella vita e nel rinnovamento di un Istituto e, insieme, un’intensa partecipazione alla vitalità spirituale e apostolica della Chiesa e l’occasione per favorire la crescita dello spirito del Fondatore e di tutelarne inalterato il patrimonio carismatico: intendimenti, progetti, tradizioni.
L’esperienza del Capitolo Generale non finisce con i giorni della sua celebrazione: gli effetti benefici si prolungano a tutto l’Istituto. «I capitoli avvengono prima della loro celebrazione e funzionano dopo la loro chiusura.
Sarà celebrato dal 31 maggio al 18 giugno 2022 il XV Capitolo dei Figli della Divina Provvidenza, che ha per titolo “Gettiamoci nel fuoco dei tempi nuovi”, un messaggio che ricorre molte volte negli scritti di San Luigi Orione.
In riferimento al Capitolo Generale, le Costituzioni dei Figli della Divina Provvidenza invitano a fare sia un lavoro di revisione del cammino fatto in questo periodo, sia di programmazione e di rilancio per i prossimi sei anni. «Il XV Capitolo Generale – precisano il Direttore generale P. Tarcisio Vieira e il suo Consiglio – deve aiutare ad aprire l’orizzonte delle attese, fissare traguardi alti, il che non significa impossibili o irraggiungibili; traguardi che permettano di correre dei rischi per contribuire a realizzare un mondo secondo il cuore di Dio. Delle volte si ha l’impressione che la paura di affrontare il nuovo, stia bloccando la Congregazione, limitando la nostra creatività e, in questo modo, riducendo la forza dell’eredità lasciataci da Don Orione. Siamo chiamati a un “di più”, ad amare di più, a servire di più; non un “più” ostinato, ma il frutto di un movimento di amore generoso alla ricerca della volontà di Dio».
(Fonte donorione.org)